Lo stop alla caccia, esulta il M5s ma la Lega chiede di non fermare i fucili

Lo stop alla caccia, esulta il M5s ma la Lega chiede di non fermare i fucili

I Verdi e i pentastellati: "Musumeci sconfitto"

PALERMO – All’indomani dello stop all’apertura anticipata della caccia in Sicilia, deciso dal Tar di Catania che ha bloccato il calendario venatorio varato dalla Regione, la politica regionale si divide sulla opportunità o meno di fermare le doppiette nell’Isola. Il ricorso era stato presentato pochi giorni fa da un cartello di associazioni ambientaliste.

M5s: “Ennesima figuraccia di Musumeci”

Il Movimento cinque stelle prende le mosse dalla decisione dei giudici amministrativi per andare all’attacco del governatore Nello Musumeci: “Un po’ di buonsenso avrebbe risparmiato a Musumeci l’ennesima figuraccia davanti ai siciliani evitandogli di essere costretto a far retromarcia dai giudici amministrativi, ma evidentemente il presidente della Regione è così abituato alle pessime figure che anche la bastonata del Tar non gli farà aprire gli occhi”, affermano i deputati Cinquestelle della commissione Ambiente dell’Ars, Stefania Campo, Giampiero Trizzino e Stefano Zito, assieme a Salvatore Siragusa, vicepresidente della commissione Randagismo. Per i pentastellati “l’unica consolazione è che ormai questo disastrosissimo governo è ai titoli di coda” e che “i siciliani tra un anno potranno tirare finalmente un sospiro di sollievo”. “Condivisibilissime – dicono i deputati grillini – le motivazioni delle associazioni ambientaliste, che ringraziamo, a maggior ragione se si considerano gli incendi che quest’anno hanno falcidiato parecchie specie animali. Musumeci avrebbe dovuto e potuto tenerne conto, ma evidentemente sulle sue decisioni ha pesato di più il potenziale pugno di voti dei cacciatori che le motivazioni ambientaliste, che a parole dice di condividere, ma che nei fatti calpesta sempre di più”.

Palmeri (Verdi): “Musumeci sconfitto”

Valentina Palmeri, deputata regionale dei Verdi ed ex M5s, parla di “un risultato importante che segna la sconfitta della scelta del governo Musumeci di ignorare gli appelli venuti da più parti per il rinvio della caccia e di ignorare il buonsenso e dare un po’ di respiro al territorio ed alla fauna siciliani,  martoriati da incendi e siccità”. Secondo la deputata alcamese il pronunciamento del Tar “è’ anche la conferma che alcune delle specie inserite nel calendario non possono in alcun modo essere cacciate, in alcun periodo, come giustamente era stato segnalato dalle associazioni e da interventi parlamentari”.

Figuccia: “Non fermate i fucili”

La pensa diversamente il deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia, che pone anche una questione di forma: “La decisione del Tar non risulta ad oggi notificata all’assessorato – fa notare il coordinatore provinciale di Palermo del Carroccio -. Ritengo che in assenza di fatti nuovi il calendario dovrebbe rimanere in vigore, fatta eccezione al massimo per la parte oggetto della sospensiva. L’ispra deve comprendere che la presenza dei cacciatori può rappresentare solo un fattore di tutela dell’ambiente, nella ‘par­ti­co­la­re si­tua­zio­ne emer­gen­zia­le del ter­ri­to­rio si­ci­lia­no oc­ca­sio­na­ta da dif­fu­si in­cen­di svi­lup­pa­ti­si nel pe­rio­do esti­vo’. I provvedimenti della regione dovranno essere presi cercando di armonizzare la figura del cacciatore nel progetto di rilancio della vocazione naturalistica e turistica della Sicilia”.

Ferrante (Pd): “Governo Musumeci sordo e inadeguato”

2La decisione del Tar di sospendere la stagione venatoria, rappresenta l’ennesima conferma dell’inadeguatezza del governo Musumeci nella gestione tanto delle emergenze quanto della programmazione successiva”. A dirlo è Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del Partito democratico in Sicilia. “Per l’ennesima volta – continua Ferrante – il governo si è mostrato sordo e inadeguato e ha tirato dritto, ignorando il parere autorevole dell’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale contro ogni logica vista la situazione drammatica degli incendi di quest’estate, la cui gravità evidentemente non è ancora chiara al presidente della Regione siciliana Nello MusumecI. Subendo questa pronuncia – conclude Ferrante – il governo regionale, oltre a dover fare l’ennesima marcia indietro forzata, si mostra inaffidabile tanto verso le associazioni ambientaliste quanto verso quelle dei cacciatori, che pure avevano dato la propria disponibilità alla collaborazione”.
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