PALAGONIA – Dall’omicidio efferato del bracciante agricolo Francesco Calcagno, alle battaglie politiche con la Lega. E odor di mafia. Il profilo dell’assessore del comune di Palagonia Antonino Ardizzone si snoda tra l’agguato del 23 agosto del 2017, per il quale è stato arrestato con l’accusa di concorso in omicidio e le battaglie leghiste contro il Mes, la campagna elettorale per le europee e le sfilate contro il “partito di Bibbiano”. LEGGI I PARTICOLARI DELL’ARRESTO
Le accuse
Antonino Ardizzone avrebbe ingaggiato il killer. Il politico avrebbe ricevuto l’incarico dai mandanti, in corso di identificazione. Avrebbe trovato l’uomo giusto.
Dietro questo piano diabolico ci sarebbe un gruppo mafioso legato alla Stidda che opera tra Canicattì, nell’agrigentino, fino a Palagonia. Le indagini sono scattate lo scorso dicembre. I carabinieri hanno avuto una preziosa ‘soffiata’ che li ha portati dritti al nome di Ardizzone. Il cerchio si è chiuso sull’indagato, oggi finito in carcere. Per gli inquirenti l’agguato pianificato per uccidere Calcagno avrebbe avuto due motivi scatenanti: sia come ritorsione per l’omicidio del Consigliere comunale palagonese Marco Leonardo (avvenuto il 5 ottobre 2016, all’interno di un bar di Palagonia a seguito di una lite, verosimilmente per motivi economici), sia come “strumento per affermare la presenza anche sul territorio di Palagonia della cellula mafiosa vicina alla Stidda, tradizionalmente operante nell’agrigentino e di “cui – scrivono gli inquirenti – l’indagato farebbe anche parte”.
Il curriculum politico
Ardizzone è stato selezionato, nel 2019, dal luogotenente della Lega a Palagonia, Giovanni Blandini. Numerose, sul suo profilo, le foto che lo ritraggono con big locali e nazionali. Dal dirigente ex carabiniere intransigente Anastasio Carrà al senatore Stefano Candiani, chiaramente inconsapevoli del vero volto del leghista Ardizzone.
Il 26 aprile del 2019, Blandini lo tagga in una foto con Matteo Salvini, tre giorni dopo, altra foto col leader nazionale e scatta il plauso a Carrà da parte, anche, del consigliere Ardizzone taggato.
Poi ci sono le europee, il 3 maggio del 2019 foto di gruppo per la costituzione del gruppo Salvini Palagonia. E ancora, il 9 maggio, con l’europarlamentare Annalisa Tardino, sostenuta dal gruppo leghista di Palagonia. Anche lei, inconsapevole di chi avesse al proprio fianco.
Boom di voti
Il 27 maggio del 2019 la Lega è primo partito a Palagonia, boom alle europee: ben 1.343 preferenze. I militanti festeggiano sui social. Nel settembre del 2019 viene taggato in un post sulla presenza del gruppo Lega di Palagonia “al raduno di Pontida per supportare le idee e lo spirito patriottico più che mai vivo nella Lega e in Matteo Salvini”.
L’8 ottobre 2019, Ardizzone riceve le congratulazioni per la sua adesione “ufficiale” alla Lega: “Passi come questo – scrive il commissario di zona – permettono di radicare il primo partito d’Italia nel nostro territorio, per dare supporto concreto alle istanze dei cittadini”. E poi i brindisi. Ma secondo alcuni dirigenti della Lega, adesso Ardizzone si sarebbe allontanato dal partito, forse non ha rinnovato la tessera. La Procura, nel frattempo, sta cercando di comprendere i retroscena dell’atroce omicidio di Palagonia.
L’intervento dei vice segretario regionale della Lega
“È con grande stupore e ovviamente umano dispiacere che apprendiamo dalla stampa della vicenda che coinvolge l’assessore al comune di Palagonia Antonino Ardizzone – spiega Anastasio Carrà, Vicesegretario Regionale Lega – Salvini Premier e Responsabile Provinciale di Catania Lega – Salvini Premier -.
Trovare associato il nome del partito Lega – Salvini Premier a vicende criminali di inaudita gravità ed efferatezza è però ancora più sorprendente e quindi in qualità di Responsabile Provinciale di Catania, non posso che prendere nuovamente le distanze a nome mio e del partito tutto, da un soggetto, quale il signor Ardizzone che è transitato per pochissimi mesi nella Lega, come semplice sostenitore e senza peraltro ricoprire nessun incarico, proprio perché considerato inadatto a qualsiasi ruolo.
Un caso il suo oltretutto, in cui la semplice cronologia è sufficiente a spiegare il rigore con cui la Lega – Salvini Premier seleziona il proprio personale politico, infatti l’Ardizzone diventa sostenitore della Lega nell’ottobre 2019 e già il 22 maggio del 2020 è fuori dal partito, proprio a causa di irricevibili richieste politiche che non vengono assolutamente sostenute e che provocano di conseguenza il suo abbandono pubblico e spontaneo dal partito di Matteo Salvini.
Coloro che credono di avvicinarsi alla Lega per servirsene per scopi personali – come l’Ardizzone – trovano infatti nella comunità umana del partito di Matteo Salvini un argine invalicabile.
Pertanto, non posso che ribadire il fatto che la Lega – Salvini Premier non ha nulla a che fare con l’Ardizzone e la vicenda che lo coinvolge e qualsiasi accostamento è da considerarsi assolutamente errato e fuori luogo”.