L’Unicef scende in piazza| per diritti dei minori stranieri - Live Sicilia

L’Unicef scende in piazza| per diritti dei minori stranieri

Un corteo colorato ha attraversato le strade cittadine, nella giornata mondiale dell'Infanzia. Diciotto scuole della provincia, di ogni ordine e grado, hanno preso parte alla manifestazione. Oltre mille partecipanti al grido di “Ius soli subito”.

 

 

“Io come Tu”
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CATANIA. “Una catena di solidarietà” per le vie della città. In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che cade il 2O novembre, l’Unicef ha promosso la campagna “Io come Tu” per richiedere il diritto di cittadinanza per i minori, di origine straniera, nati e residenti in Italia. Centinaia di migliaia i bambini che hanno riempito le piazze italiane. Catania non ha fatto eccezione. Un corteo colorato ha attraversato le strade cittadine, dalla Villa Bellini fino a Piazza Università. Diciotto scuole della provincia, di ogni ordine e grado, hanno preso parte alla manifestazione. Circa mille e cinquecento i partecipanti. “Una catena di solidarietà” che lega idealmente “i bambini che vivono in Italia con quelli delle Filippine colpiti dal tifone Haiyan”, come spiega il presidente di Unicef Catania, Vincenzo Lorefice. All’interno del variopinto corteo, infatti, c’è una piccola delegazione di filippini residenti a Catania e una bandiera dello Stato colpito dalla terribile catastrofe naturale.

Inoltre a Piazza Università “è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime del tifone”, racconta Lorefice. Un momento di dolore all’interno di una giornata di gioia. “Oggi abbiamo festeggiato il ventiquattresimo anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia”. “Non è una semplice ricorrenza ma un momento in cui il mondo della scuola si raccoglie attorno all’Unicef”, aggiunge il presidente dell’Unicef. La parola che serpeggia tra la folla è una: ius soli. Uno degli scopi dichiarati della manifestazione, del resto, è quello di sensibilizzare le istituzioni nazionali affinché venga migliorata la legge 91 del 1992 che disciplina l’acquisizione della cittadinanza italiana. Una legge che Lorefice definisce, senza mezzi termini: “Iniqua, anacronistica e razzista”.


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