La giornata politica sottolinea una serie di cose tutte interessanti. La prima è la sostanziale retromarcia di Raffaele Lombardo nei confronti di Addiopizzo. Dopo il gelo di ieri, seguito alla richiesta di dimissioni del Comitato, il presidente ha tentato di recuperare terreno con toni più concilianti. Addiopizzo, dal canto suo, fa sapere che incontrerà il governatore soprattutto per rispetto all’istituzione. E non pare una grande manifestazione di simpatia politica e umana.
Il secondo fatto è il rapporto sempre più burrascoso tra Pd e Idv, in Sicilia. Una sintonia che si cerca a livello nazionale, una disarmonia evidente a livello siciliano. “Le valutazioni di Addiopizzo meritano attenzione e rispetto. E’ squallido che l’Idv di Giambrone tenti di strumentalizzarle politicamente, nel tentativo di rubare qualche voto al Pd nei sondaggi”. Lo afferma il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. “La verità – conclude Lupo – è che, dopo 10 anni di pessimo governo di centrodestra, berlusconiani e cuffaristi sono fuori dal governo regionale e questo è un bene per la Sicilia”. E che aveva detto Giambrone di tanto urticante da attirare le ire del segretario del Pd? Aveva rilasciato questa precedente dichiarazione: “E’ normale che Addiopizzo, ritenendo ‘imbarazzanti’ i sospetti che gravano su Raffaele Lombardo, ne chieda le dimissioni. E’ molto meno normale che il governatore replichi richiamando il finanziamento all’associazione approvato dall’amministrazione regionale, quasi a voler comprare il silenzio di un comitato impegnato ormai da tempo nella lotta alla mafia, al racket e alle estorsioni. E’ normale che ‘Addiopizzo’ ritenga poco esemplare per i cittadini il modello di politica della giunta Lombardo. Ed è a maggior ragione meno normale è che il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, si preoccupi di cogliere l’occasione per difendere il governatore e ribadire il sostegno del suo partito. Se anche dall’associazionismo arriva un’ulteriore conferma che l’opposizione dell’Idv alla giunta siciliana è condivisa dalla società, cresce da parte di dirigenti, iscritti e simpatizzanti il dissenso verso la scelta del Pd”.
No, i rapporti non sembrano buoni.
