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“Ma Palermo è una città sicura”

Parla Teo Luzi, il comandante dei carabinieri
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Teo Luzi

Teo Luzi

E adesso regna la paura in questa città massacrata, ridotta come i vecchi film di sangue e criminali degli anni Settanta. Quelli in cui la mala spara e la polizia si incazza.
E adesso chi starà tranquillo in questa Palermo che tira fuori carte dal segno infausto, sotto il segno tremendo del bastone? Bastonate al povero Enzo Fragalà, bastonate contro l’autobus in via Oreto. L’efferato omicidio dell’avvocato ha creato un abisso nel senso comune scosso delle persone. E in fondo al burrone, c’è la paura.
Che fare, dunque? Possiamo travestirci tutti da Charles Bronson e improvvisarci giustizieri del giorno o della notte, indossando pistoloni e cartucciere. Possiamo rintanarci a casa,  fare la spesa col panaro e affidare a internet e alla tv gli unici labili segni di collegamento col mondo. Possiamo chiedere agli uomini della legge un consiglio. Un conforto.

Colonnello Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri, siamo in un brutto film anni Settanta?
“Io penso che a Palermo si stia meglio che altrove. Penso che questa sia una città complessivamente più sicura di altre”.

Perché lo pensa?
“Nell’ultimo biennio, soprattutto nell’ultimo anno, i reati sono diminuiti, il trend è decrescente. Sono stati arrestati boss di primissimo piano. Le cifre infondono serenità. Ovvio, mai abbassare alla guardia, mai ritenere che non si possa migliorare”.

Il barbaro delitto dell’avvocato Fragalà ha scavato un pozzo scuro nel cuore dei palermitani. In giro c’è angoscia, un sentimento che viene confermato da tanti piccoli o medi episodi di violenza quotidiana.
“C’è differenza tra la sicurezza reale e quella percepita, lo sappiamo. E’ un fatto. L’omicidio dell’avvocato ha instillato naturale apprensione in tutti. Se ne parla, si discute. Ma le condizioni generali restano buone”.

Si può mettere alle spalle un po’ di  paura, per esempio, trovando il colpevole di quella orrenda esecuzione. Lei ha fiducia? Ci crede?
“Certo. Conosco il lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati. Come potrei non avere fiducia?”


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