Madre e figlia morte nel rogo | Nove anni senza giustizia - Live Sicilia

Madre e figlia morte nel rogo | Nove anni senza giustizia

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Sotto accusa il figlio del titolare di un negozio. L'incendio avvenne in via Pindemonte, a Palermo.

PALERMO – La misura è colma. I parenti delle vittime non nascondo lo sconforto. “Questa non è giustizia”, dicono in aula. Sono trascorsi nove anni e il processo è impantanato.

Sotto accusa per omicidio come conseguenza di altro delitto – l’incendio – c’è Claudio D’Antoni, figlio del titolare del negozio di telefonia ed elettronica distrutto dalle fiamme in via Pindemonte, a Palermo. L’incendio provocò la morte di Maria Stella e Fatima Cristina Lo Verso, madre e figlia, che abitavano al primo piano della palazzina. L’imputato ha sostenuto che ad appiccare le fiamme sarebbero stati gli esattori del racket.

Era l’estate del 2008. Nove anni dopo, rinvio dopo rinvio, il processo è ancora fermo al primo grado di giudizio. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe appiccato il fuoco per frodare l’assicurazione. Stamani nuovo rinvio davanti al Tribunale presieduto da Sergio Ziino. Si è scoperto che dell’imputato, nel frattempo detenuto per un’altra vicenda, non è stata chiesta la traduzione in aula.

Il processo era già giunto alla richiesta di pena. Il pm Ennio Petrigni aveva chiesto la condanna a 15 anni per l’imputato, ma per il trasferimento di un giudice si è ripartiti da zero. Stamani era prevista l’audizione di alcuni testimoni, ma è arrivato l’ennesimo rinvio. Uno scandalo”, dicono fratelli e figli delle vittime, parte civile con l’assistenza degli avvocati Calogero Vella e Vincenzo Pillitteri.


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