Catania: mafia, chi sono i 'nuovi sorvegliati speciali' NOMI - Live Sicilia

Mafia, ecco chi sono i ‘nuovi sorvegliati speciali’ NOMI

Nuove leve e vecchie guardie dei clan Santapaola-Ercoanlo e Cappello-Bonaccorsi.

Catania – Si ingrossa il numero di sorvegliati speciali a Catania e provincia. E tra questi ci sono diversi esponenti della criminalità organizzata, coinvolti in blitz e anche con condanne (per alcuni non definitive). Questa volta la Polizia ha ‘colpito’ due clan in particolare: i Cappello-Bonaccorsi e i Santapaola-Ercolano. Sono quattro i ‘personaggi’ destinatari del provvedimento di misure di prevenzione che è stato eseguito nell’ultimo mese dalla Questura di Catania. 

Il primo è Fabio Berti, 47 anni. È finito in manette nel blitz Camaleonte che ha disarcionato le tre ‘correnti’ del clan Cappello. Per lui lo scorso gennaio c’è stata anche la sentenza di condanna nel processo abbreviato. Il Tribunale ha emesso una Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con Obbligo di Soggiorno per 2 anni e mezzo. È ritenuto un esponente della cosca mafiosa e anche di trafficare in droga proprio per conto del clan.

Il secondo, sempre del clan Cappello-Bonaccorsi, è il 30enne Seby Cavallaro – detto Baffo – finito l’anno scorso tra i fermati del blitz Minecraft. La Squadra Mobile di Catania è riuscita a fermare una pericolosa escalation di violenza portata avanti da Salvuccio jr Lombardo – figlio del boss dei Cappello Salvatore Lombardo ‘u ciuraru – e i suoi ‘carusi’. In questo momento Cavallaro – che sarebbe stato attivo nel narcotraffico e anche nella custodia delle armi – sta affrontando l’udienza preliminare. Il Tribunale ha emesso nei suoi confronti una misura di sorveglianza di 3 anni. 

Andiamo a Cosa nostra. C’è anche una vecchia guardia del gruppo di Santapaola-Ercolano di Picanello. Melo Maimone, 57 anni, è destinatario di una misura di prevenzione di 3 anni emessa dal Tribunale. Coinvolto nel 2017 nel blitz Orfeo dei carabinieri che ha neutralizzato la squadra mafiosa, qualche anno dopo lo hanno incastrato i poliziotti perché intercettato mentre si organizzava un ‘cavallo di ritorno’ dopo un colpo a un rivenditore di tabacchi. 

Infine, c’è il 43enne Liborio Previti – u tignusu – ritenuto un affiliato del clan Brunetto di Giarre, articolazione dei Santapaola-Ercolano. È finito in manette nel bltiz Iddu, già condannato in primo grado. Nella nota della questura si legge che il ‘nuovo sorvegliato speciale’ ha avuto condanne per alcuni colpi messi a segno tra Catania e Ragusa e inoltre sarebbe stato organizzato assieme agli albanesi importazione di stupefacenti dai Balcani. 


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