Minacce mafiose e soprusi | E il panellaro si ribellò - Live Sicilia

Minacce mafiose e soprusi | E il panellaro si ribellò

Volevano tagliare fuori l'ambulante per gestire gli affari.

PALERMO – “Tu di qua te ne devi andare”, gli dissero una mattina d’estate. Il panellaro che staziona fra Mondello e l’Addaura ha trovato il coraggio di dire basta. E ieri sono scattate tre misure cautelari.

Fabrizio Vaccaro, cognato di Angelo Galatolo, cugino del collaboratore di giustizia Vito, è finito agli arresti domiciliari. Obbligo di dimora per Angelo e Giovanni Galatolo. Sono indagati per violenza privata, aggravata dall’avere agevolato Cosa nostra.

Volevano tagliare fuori l’ambulante per gestire gli affari nella zona. E così iniziarono dei piccoli sabotaggi che il venditore ha raccontato nella sua denuncia: versavano liquami vicino alla bancarella, facevano parcheggiare nella zona impedendogli di esporre la merce, impedivano ai fornitori di portargli le bibite. Fino a quando l’ambulante ha deciso di rivolgersi ai finanzieri del nucleo speciale di Polizia valutaria.


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