Mafia, resta inutilizzata la casa di Nitto Santapaola: tagliati i fondi

Mafia, resta inutilizzata la casa di Nitto Santapaola: sono stati tagliati i fondi

La protesta fuori dall'abitazione del boss
BENI CONFISCATI
di
2 min di lettura

CATANIA – La moglie del boss Nitto Santapaola, Grazia Minniti, è stata uccisa nell’ingresso di casa sua. Una vicenda tanto complessa quanto drammatica. Tanto quanto quella riguardante il riutilizzo di un luogo simbolo per scopi di utilità sociale. La dimora del capo dei capi della Cosa Nostra catanese dovrebbe diventare un centro per bambini autistici e donne perseguitate. Dovrebbe, sì. Il condizionale è reso ancora più forte dai tagli per la ristrutturazione e il riutilizzo dei beni confiscati ai mafiosi.

La casa di Santapaola

La casa di Nitto Santapaola
La casa di Nitto Santapaola

Per questo motivo, venerdì pomeriggio ci sarà un’assemblea pubblica per protestare contro i progetti cancellati dal Governo. Proprio lì, a San Gregorio di Catania: in una delle aree d’élite dell’area metropolitana (GUARDA IL VIDEO). Un’iniziativa promossa da I Siciliani giovani, Arci Sicilia, Fillea Cgil Catania, Circolo Cult, Legambiente Acireale, con il sostegno di Geotrans.

“Ricomincia la marcia delle ‘scarpe dell’antimafia’, che dalla villa del boss si muoverà prossimamente per tutta la Sicilia. I beni confiscati ai mafiosi, e non solo i beni ma i anche i loro milioni servono ai progetti sociali e al lavoro dei giovani”, spiegano gli organizzatori.

“Il piano economico del Pnrr – chiariscono il motivo della protesta – prevedeva trecento milioni per la ristrutturazione e il riutilizzo di centinaia di beni confiscati abbandonati nel sud Italia. Gli enti locali hanno presentato oltre 400 progetti meritevoli di finanziamento: 250 sono stati approvati e finanziati, altri 170 sono risultati idonei per un successivo finanziamento. I comuni hanno lanciato gli appalti, alcuni hanno preso gli anticipi, ma a luglio il governo ha deciso di cancellare tutto: i trecento milioni non più ai disoccupati e ai giovani ma ai soliti padroni delle imprese”.

I progetti

“Centinaia di progetti – aggiungono – per le donne vittime di violenza, per persone svantaggiate, per giovani in difficoltà, per bisognosi, sono stati allegramente eliminati. La più grande antimafia sociale mai vista, cancellata così: un terremoto materiale e simbolico, uno schiaffo ai poveri, un regalo ai mafiosi. Le ville e i terreni che finalmente stavano per tornare al popolo resteranno un deserto”.

Una decisione che ha spiazzato gli amministratori locali, tant’è che i rappresentanti del comune di San Gregorio parteciperanno alla protesta. “I sindaci coraggiosi, che s’erano rimboccati le maniche per questi grandi progetti, sono rimasti così, a mezza strada, senza sapere se andare avanti o scappare indietro”, dicono. “Bisogna decidere se la casa del Santapaola deve tornare casa di mafia e di miseria, o casa del nostro popolo, delle donne, dei giovani, di chi ha diritto”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI