Può riaprire il ristorante della sorella della vivandiera di Messina Denaro - Live Sicilia

Può riaprire il ristorante della sorella della vivandiera di Messina Denaro

Stop all'interdittiva antimafia

PALERMO – Cade l’interdittiva antimafia. In attesa del giudizio di merito può riaprire il ristorante-pizzeria Cibus gestito da una cooperativa amministrata da una parente della vivandiera di Matteo Messina Denaro. C’era proprio la parentela fra la ricorrente, Franca Lanceri, e la sorella Lorena alla base della decisione del comune di Campobello di Mazara di revocare l’affidamento dei locali che si trovano a Tre Fontane. La revoca arrivò dopo che la prefettura di Trapani aveva emesso un’interdittiva antimafia.

La cooperativa aveva stipulato un contratto di affitto con l’amministrazione giudiziaria. Poi il bene era stato trasferito al Comune che aveva messo a bando l’assegnazione per sei anni. La cooperativa fu l’unica a partecipare.

“Nessun rischio”

Il Tar ha respinto il ricorso con cui veniva chiesto l’annullamento cautelare dell’informativa antimafia. Lanceri si è rivolta al Cga con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino. Oltre ad alcuni vizi procedurali i legali hanno sostenuto che non è stata dimostrata la sussistenza del rischio di condizionamento mafioso nei confronti della società.

“Violato il diritto di difesa”

Il Cga ha accolto l’appello cautelare e ha ordinando al Tar di Palermo di fissare al più presto l’udienza di merito. Nel frattempo l’imprenditrice può riaprire il ristorante. Il collegio – Ermanno De Francisco presidente e Nino Caleca estensore – ha ritenuto che la prefettura non ha rispettato la nuova legge che vieta le interdittive “a sorpresa” (possibili solo in casi eccezionali e che pertanto necessitano di una motivazione rafforzata) per garantire il diritto di difesa.

Lorena Lanceri aveva un legame intenso con il latitante, tanto che hanno trascorso assieme, a casa della donna e del marito Emanuele Bonafede, anche i giorni in cui hanno contratto il Covid. Un rapporto, il loro, che aveva fatto ingelosire la maestra Laura Bonafede.


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