Mafia in Sicilia e Messina Denaro: un solo magistrato coordina tutto

Mafia in Sicilia e Messina Denaro: un solo magistrato coordina tutto

Il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido avrà un ruolo mai assegnato prima

PALERMO – Un solo coordinatore per le indagini sulla mafia dell’intera Sicilia. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, ormai in uscita per la sua nomina a capo dell’ufficio dei pm di Roma, affida il delicato compito all’aggiunto Paolo Guido.

Guido già coordina il pool di magistrati che indagano sulle cosche di Agrigento e Trapani, e le ricerche di Matteo Messina Denaro. Nei giorni scorsi Salvatore De Luca, l’aggiunto che coordina le indagini sulla mafia palermitana, è stato nominato procuratore a Caltanissetta. Bisognava, dunque, sostituirlo e non c’era il tempo per bandire un concorso.

Lo Voi ha scelto Guido, riunendo sotto un’unica regia le deleghe sulle indagini contro Cosa Nostra. Non era mai accaduto. Era già stata innovativa la scelta del 2017 di accorpare Trapani ed Agrigento, ora si fa un ulteriore passo in avanti. Si proverà a fare valere una visione di insieme.

Quando sarà nominato il successore di Lo Voi (nel frattempo la reggenza passa ad un altro aggiunto, Marzia Sabella) le cose potrebbero cambiare, ma da qui ad allora – probabilmente ci vorranno mesi -ci sarà tempo e modo di lavorare.

Guido è arrivato a Palermo nel ’97. Da quattro anni si occupa anche della fuga di Messina Denaro. C’è il coordinamento del magistrato dietro gli arresti, tra cui quelli di quasi tutti i parenti del latitante, con cui si cerca di fare il deserto attorno al capomafia trapanese.

In occasione di un blitz contro 25 mafiosi e fiancheggiatori del latitante Guido sfruttò una delle sue rare apparizioni in conferenza stampa per sgombrare il campo dalle chiacchiere: “Dicono che presto sarà catturato Messina Denaro? Un latitante o si cattura o non si cattura. O lo abbiamo preso, o non siamo vicini a prenderlo. Perché se fossimo vicini a prenderlo, peraltro annunciandolo, penso che il latitante difficilmente lo prenderemo…”.

Sono anni che si fa a gara con i roboanti annunci. Si va da “presto sarà catturato” al “cerchio che si stringe”. Quanto largo sia il cerchio è il grande mistero della mafia e dell’antimafia chiacchierona.

Nel passato di Guido c’è anche l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Nel 2012, al momento di chiudere le indagini preliminari, non firmò l’atto conclusivo. Era in disaccordo con i colleghi in particolare sulla posizione dell’ex ministro Calogero Mannino. Non riteneva che le prove a carico del politico democristiano fossero solide per reggere a processo. Il tempo gli ha dato ragione, visto che Mannino è stato assolto con sentenza definitiva, facendo venire meno l’incipit della trattativa stessa. Secondo l’accusa che non ha retto, infatti, sarebbe stato Mannino ad avviare lo sporco dialogo con i mafiosi.


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