CATANIA – Hanno scelto come nichname xxxmafiaxxx e mafiastars per fare affari nel darkweb. E ci sono riusciti. Quella parola, che gli americani associano al film cult Il Padrino, ha fatto scattare diversi ordini di Mdma, ecstasy e ketamina. Il gruppo di narcos digitali capitanati dal catanese Giuseppe Mangiameli – che con i soldi del traffico di droghe sintetiche si sarebbe costruito una villa ora sequestrata – hanno costruito una rete criminale oltreoceano (dall’Olanda agli Usa) attraverso il portale Empire sul deepweb. Gli investigatori della Squadra Mobile, che oggi hanno eseguito sei arresti, hanno stimato che da gennaio a settembre 2020 i trafficanti hanno guadagnato almeno 150 mila euro.
Le consegne – alcune filmate dalle telecamere – avvenivano tramite corrieri espresso o raccomandate postale. Dal Paese dei tulipani arrivava la droga e le anfetamine che poi venivano rivendute ai clienti a stelle e strisce che li commissionavano nella chat segrete e pagavano in cryptovalute. I pacchi di droga erano nascosti in oggetti che veniva spediti. Un carico è stato trovato all’interno di un giradischi. Un altro invece dentro un puzzle che raffigurava il famoso quadro dell’Urlo di Munch.
I poliziotti della Narcotici sono riusciti – anche grazie alla collaborazione dell’Homeland Security Investigation – a intercettare gli imballaggi e poi a sequestrate la droga sintetica. In totale quasi 30 chili quella sottratta al gruppo. E negli Stati Uniti sono stati anche arrestati due acquirenti. Ma le spedizioni hanno riguardato anche altre destinazioni nel mondo. Insomma un garage di San Giovanni Galermo sarebbe stato la base operativa di un traffico internazionale di droga sintetica. Sembra lo storyboard di una serie. Ma invece è la realtà catanese, che ancora una volta si scopre essere crocevia del mercato nero di sostanze stupefacenti.