“Mi chiamo Davide, ho 27 anni e amo la vita”. Una bottiglia lanciata da un’isola di dolore. La lettera che un ragazzo affetto da un tumore maligno rinofaringeo ha scritto al direttore generale dell’Asp di Trapani per chiedere il risarcimento delle spese sostenute dalla sua famiglia per le cure. L’Ansa la racconta così: “Davide è dovuto andare a Milano, al San Raffaele, per essere sottoposto a tomoterapia, trattamento “salvavita” consigliato da un oncologo siciliano ma non effettuabile nella regione. In Sicilia, poche settimane prima, un altro medico aveva sbagliato la diagnosi diagnosticandogli una sinusite. L’ospedale lombardo, dove si è curato Davide, non è però convenzionato con il Sistema sanitario nazionale e la Asp di Trapani ha rifiutato il rimborso dei 12.400 euro spesi dai genitori del ragazzo che hanno dovuto anche affrontare un trasferimento di quasi un anno a Milano. L’associazione Giuseppe Dossetti, che segue gratuitamente il caso, ha scritto sia al direttore dell’Asp di Trapani che all’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo”. Fine del lancio. L’assessorato? Nessuna risposta ufficiale finora. Qualche commento ufficioso così riassumibile: le regole non le ha inventate l’assessore che è incolpevole. Davide Russo l’abbiamo sentito al telefono.
Davide, che lavoro fa?
“Ero imbarcato in Marina. Ora non posso più. Mi hanno dato un posto “civile”, diciamo così”.
Cosa pensa dei dottori siciliani?
“Secondo la mia esperienza, i medici di fuori sono più preparati. A Milano mi sono trovato bene”.
Racconti.
“Questo tipo di terapia in Sicilia non c’è. Le liste d’attesa sono lunghe. A Milano i residenti in Lombardia non pagano. Io ho pagato e mi sono affidato alla prestazione privata. Da siciliano. Non potevo aspettare “.
Il famoso federalismo.
“Le cure chemioterapiche sono state gratis. Almeno quelle”.
Ha speso dei soldi.
“Benedetti. Ora sto meglio”.
Ha fiducia nella sanità siciliana?
“La avevo. Ho ricevuto solo risposte negative”.
Ma è vero – come si dice – che il miglior medico in Sicilia è l’aereo?
“E’ esatto”.