"Maledette commemorazioni", la chat di Messina Denaro all'amica

“Maledette commemorazioni”, la chat di Messina Denaro all’amica

A Non è l'Arena i messaggi tra il boss e la signora conosciuta in clinica
I MESSAGGI
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Un uomo malato che parla con una donna nelle sue stesse condizioni. Conforta e si appoggia. Messaggi, anche vocali, dei quali un’amica della donna, anche lei in cura alla Maddalena aveva rivelato l’esistenza. Ora a renderli pubblici è “Non è l’arena” di Massimo Giletti.

La donna diventata confidente del boss stragista ne ignorava l’identità, dando per buono ciò che lui le aveva raccontato: separato, tre figli, facoltoso imprenditore agricolo. Messina Denaro si è conquistato la sua fiducia e i due si sono frequentati per almeno un anno e mezzo.

La signora ha infatti detto di essere anche uscita con Messina Denaro e di aver frequentato dei ristoranti dove i due sono arrivati a bordo della Giulietta nera acquistata dal capomafia con l’alias di Andrea Bonafede e intestata alla madre del suo favoreggiatore.

“E io qua sono bloccato con le quattro gomme a terra, cioè a terra nel senso non di bucate. Sull’asfalto. E non si muove per le commemorazioni di sta minchia”. Così il boss Matteo Messina Denaro, il 23 maggio, giorno delle commemorazioni della strage mafiosa di Capaci, costata a vita al giudice Giovanni Falcone, esprimeva in una chat con alcune pazienti conosciute durante la terapia oncologica, il suo fastidio perché, a causa delle celebrazioni, era rimasto bloccato nel traffico. “Porco mondo”, imprecava nel messaggio registrato e in possesso dell’ANSA, e concludeva “qua mi sono rotto i co.. di brutto”.

“Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è squallido, avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?”, scriveva.

In uno dei messaggi il boss, che aveva raccontato di essere un imprenditore divorziato, riferisce di un desiderio espresso dalla madre. “C’è Anna, sarebbe la ragazza che sta assieme a mia madre. Ieri sera mi cerca, ha trovato un foglio scritto di pugno di mia madre. Si rivolge a me e dicendo che quando sarà morta, al suo funerale, ma chi lo dice che io muoio dopo di lei, lei non lo sa questo ma lo so io, – commenta – vuole la banda musicale che deve suonare un unico motivo, la marcia del kaiser quella che fanno a Vienna per il capodanno. E quindi ora vuole sta cosa allora si deve fare perché le volontà delle persone si mantengono”.

In altri messaggi Messina Denaro nel consolare l’amica fa riferimento a momenti bui della sua vita: “Cara, nella mia vita ho avuto momenti terribili, anche se non si vede. E non parlo del tumore”. In un altro messaggio si dimostra pronto a sostenerla nel difficile cammino della cura: “So per esperienza che quando si sta male come stai male tu ora, non si deve parlare: perché so che tu non vuoi sentire. Ma pur volendo tacere, per rispettare questo tuo momento, una cosa te la voglio dire: e parlo solo perché ho già vissuto questo tuo momento”.

E in successivo rievoca la sua situazione clinica: “Io ho subito un intervento pesante, cinque ore e 40 minuti. Speravo fosse tutto finito, e invece mi hanno dovuto operare di nuovo. Altre sei ore e 30 minuti. Poi la chemio. Che voglio dire? Che dopo tutto questo sono qua. Ci sono ancora. Il tuo percorso è simile al mio. Dobbiamo soffrire ma ce la farai. Scusami, ma io non voglio tue risposte… quando ti sentirai io ci sarò”.

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