PALERMO – Diventa un vero e proprio ‘caso’ la direttiva inviata dall’assessorato regionale ai Beni culturali ai responsabili di musei, gallerie e parchi archeologici in cui si prescrive la chiusura nei giorni ”rossi’ del calendario, epifania esclusa, per il primo trimestre dell’anno.
La notizia, riportata oggi da alcuni quotidiani, non è piaciuta all presidente della Regione, Rosario Crocetta, che boccia il piano messo a punto dall’assessore Mariarita Sgarlata e dal dirigente Sergio Gerlandi: “La domenica musei e siti archeologici devono assolutamente rimanere aperti”, dice il governatore all’Ansa. Crocetta ha convocato la Sgarlata e Gerlandi “per avviare immediatamente un piano che consenta la riapertura domenicale di tutti i siti”. La riunione è in programma nel pomeriggio. Il governatore pensa “all’utilizzo razionale del personale interno e delle migliaia di precari”.
“Trovo assurdo che in una Regione dove esiste un precariato diffuso si arrivi a varare un piano che penalizza fortemente lo sviluppo turistico, producendo un grave danno per la Sicilia”, afferma Crocetta, sconfessando, di fatto, l’operato della Sgarlata, le cui scelte erano state dettate da esigenze di bilancio.
Dalle parti dell’assessorato, infatti, si sono accorti che gli incassi per le entrate sono poca cosa rispetto alle uscite derivanti dai costi per pagare i custodi, gli straordinari e le indennità per i festivi. Da qui la decisione di chiudere musei e siti archeologici nei giorni segnati in ‘rosso’ sul calendario. A farne le spese il turismo siciliano, con gioielli come il Satiro di Mazara del Vallo e la Venere di Aidone che rischiano di restare chiusi nei rispettivi musei
Stessa sorte, seppur con diverse giornate di chiusura, per i parchi archeologici di Selinunte e Segesta, della Valle dei Templi, del museo archeologico Salinas, di palazzo Abatellis, del museo di arte moderna di Palermo e della Villa romana del Casale, a Piazza Armerina. Gelardi dice a Repubblica-Palermo di aver chiesto ai responsabili dei vari siti un piano per la turnazione dei dipendenti e non avendo ricevuto risposta ha stilato le turnazioni che prevedono la chiusura la domenica (”Non avevo altra scelta per garantire l’apertura nel periodo estivo”), ma la giustificazione non sembra aver accontentato i vertici di Palazzo d’Orleans.