Mancata "trasparenza" all'Ecologia, Bonaccorsi scrive all'Anac

Mancata trasparenza all’Ecologia, Bonaccorsi scrive all’Anac

Il consigliere comunale pentastellato si rivolge direttamente a Roma per ottenere la pubblicazione di circa 200 atti amministrativi.
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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CATANIA – L’affaire trasparenza, o sedicente tale, alla direzione Ecologia del Comune di Catania fa registrare una nuova puntata. Che stavolta, però, coinvolge direttamente l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. A scrivere questo capitolo della storia è di nuovo il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi che, dopo avere sollevato la questione durante le ultime sedute del senato cittadino, rivolge il suo appello direttamente a Roma.

Nella segnalazione all’Anac, il consigliere pentastellato ripercorre le tappe della mancata pubblicazione di circa 200 determine dirigenziali che, tra il 2018 e il 2022, non sono state divulgate tramite la sezione “Amministrazione trasparente” del sito del Comune di Catania, rendendo così più complicata l’azione ispettiva del Consiglio comunale. A maggior ragione perché a mancare sarebbero, tra gli altri, anche i documenti di pagamento per le ditte che si occupano della raccolta dei rifiuti nel capoluogo etneo: EcoCar e SuperEco nei lotti Nord e Sud, e Dusty nel lotto Centro (fino all’insediamento del Consorzio Gema, formalizzato come vincitore della gara dopo che il Tar ha rigettato due ricorsi).

Bonaccorsi ha quindi indirizzato due note alla direzione Ecologia. Il 25 febbraio e poi il 21 marzo il consigliere continuava a richiedere la pubblicazione degli atti amministrativi. Ottenendo, però, solo una replica informale. “Non è pervenuta alcuna risposta dalla direzione competente – scrive il consigliere M5s nella segnalazione inoltrata ieri, 20 aprile 2022, all’Anac – e non sono stati pubblicati gli atti richiesti”.

Unica a essersi mossa è stata la segretaria generale Rossana Manno, responsabile della Trasparenza di Palazzo degli Elefanti, che ha sollecitato la direzione affinché desse riscontro alle note del consigliere. Era il 24 marzo e, a distanza di quasi un mese, nulla sembra essere cambiato. Così Bonaccorsi allunga il passo e si spinge oltre: a occuparsi dell’opaca trasparenza di alcuni uffici chiede che sia l’Anticorruzione.


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