“La lacuna principale di questa manovra, che auspichiamo venga sanata a seguito del dibattito e degli aggiustamenti al Senato, è non prevedere investimenti per lo sviluppo”. Lo dice il segretario nazionale vicario del Pid, Pippo Gianni.
“Bisogna eliminare gli sprechi e i privilegi – aggiunge – moralizzando alcune situazioni. Credo ad esempio che una tassa del 10 per cento per gli stipendi superiori ai 250 mila euro lordi annui possa essere sopportata da quella fascia sociale; cosi come è necessario rivedere le pensioni che superino i 2500 euro, lasciando invece invariate le altre”.
“Il rigore – conclude – funziona solamente quando è accompagnato da una intelligente strategia di rilancio e da fondi, da destinarsi soprattutto alle aree più in difficoltà e dunque al Mezzogiorno del Paese, fatta salva l’invarianza dei saldi”.