Manovra, la corsa contro il tempo: l'ipotesi di un 'ordine del giorno'

Manovra, corsa contro il tempo: in Aula tempi contingentati

Seduta dalle 14.00, via alla discussione generale. Poi si voterà

PALERMO – Manovra ter, il rinvio causato dall’assenza di gran parte degli esponenti della maggioranza, nel primo giorno della discussione generale, invita il governo a una corsa contro il tempo. Tra le ipotesi, nuove ‘mance anticorruzione’ (così potrebbero essere ribattezzate), destinate ai Comuni.

L’obiettivo è approvare la manovra ter entro il 6 agosto o, al massimo, entro la notte del 7 agosto.

Per recuperare le (almeno) cinque ore di discussione generale, ‘rinviate’ nella seduta di lunedì, gli esponenti della giunta stanno valutando alcune strategie. Ecco quali.

Nuova seduta alle 14.00

Sul sito non compare, ma le riunioni di stamattina hanno consentito di fissare una nuova seduta alle 14.00. I tempi della discussione generale saranno contingentati e, già nel pomeriggio, potrebbe iniziare la votazione degli articoli.

Manovra ter, indagini e conseguenze

Il primo dato che risalta è l’effetto delle indagini che riguardano la presidenza dell’Ars sulla manovra ter: Gaetano Galvagno ‘non ha toccato palla’. Lo ribadiscono non solo le fonti vicine all’esponente di FdI. Nel giorno della discussione generale era a Roma e in quelli precedenti avrebbe interrotto l’attività di ‘tessitore’ con l’opposizione.

I magistrati di Palermo, infatti, hanno intercettato le fasi di ‘concertazione’ nella distribuzione delle mance all’interno della manovra di agosto 2024. “Noi dovevamo dare 7 (700 mila euro, ndr) maggioranza e 4 (400 mila euro, ndr) minoranza”, registravano le cimici nello staff del presidente. Soldi pubblici assegnati a deputati regionali di maggioranza e opposizione e impegnati negli “interventi finanziari urgenti” della manovra.

Un fiume di soldi, destinato ad associazioni e Comuni, di “particolare interesse investigativo”, annotavano gli inquirenti. Un collaboratore meloniano ribadiva: “Allora domani mattina dovrebbero venire in ordine Uomo…, la Donna 36, Pd e Cinque Stelle”.

Questa intercettazione, in particolare, ha creato un precedente che circola, ancora oggi, anche ai piani alti dei partiti d’opposizione, dove si ripete un mantra: “Mai più”.

La corsa contro il tempo

L’azione di Galvagno ha consentito due incontri oggi: uno con i capigruppo di maggioranza. Un altro con esponenti di rilievo dell’opposizione. La strategia è di verificare se sia percorribile una strada che consenta di selezionare alcuni provvedimenti di ampio respiro per provare a trovare un minimo di sintonia con l’opposizione. Diversamente per la maggioranza ci sarebbe una strada in salita da percorrere, in una ‘corsa contro il tempo’.

Quasi 1.400 emendamenti sono stati depositati e per ciascun articolo ogni esponente ha diritto a intervenire. Nuccio Di Paola, vice presidente vicario del M5s, ha anticipato a LiveSicilia che proveranno a ricorrere al voto segreto.

I fondi per gli investimenti

Tra gli assi della manica del governo c’è la possibilità di destinare una percentuale di circa l’8% della manovra agli investimenti sui territori: fondi ai Comuni che hanno i progetti esecutivi cantierabili. Si tratta di circa 35 milioni di euro.

Una sorta di “mancia anticorruzione”. Niente associazioni, niente parenti, solo fondi per cose che servono con l’oggettività delle progettazioni, ma con un budget ‘orientativo’ per ciascun deputato.

Su questa ipotesi Gianfranco Miccichè di Grande Sicilia si è mostrato favorevole e Michele Catanzaro, capogruppo del Pd, non si è detto contrario.

L’ipotesi di un ‘ordine del giorno’

Resta da capire quale strada percorrere. Quella che circola con maggiore insistenza nella maggioranza – come confermano a LiveSicilia esponenti tecnici e politici che stanno seguendo il dossier – è l’ipotesi di un ordine del giorno, atto non vincolante ma con valenza di indirizzo politico. ‘Un atto che si basa sul rapporto di fiducia col governo’.

Un ordine del giorno è un impegno politico che il governo si assume e va votato. Bisognerebbe, però, prima depositare un emendamento che crea il fondo e poi rinviare all’ordine del giorno la destinazione dei soldi.

Diversamente bisognerebbe fare un allegato con la ripartizione dei fondi, una sorta di maxi emendamento che ha un effetto ‘giuridicamente vincolante’. Unico neo è che l’ordine del giorno, sul modello Camera e Senato, dovrebbe essere votato alla fine e non sembrerebbe una strada percorribile.

Bisogna trovargli un altro nome, ma il percorso passa da una interlocuzione con l’opposizione che sembra difficile. Nella maggioranza, però, i principali esponenti hanno confermato che “da oggi si lavora in Aula”.


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