Il mutuo, tagli a poveri e Forestali | Servono 66 milioni - Live Sicilia

Il mutuo, tagli a poveri e Forestali | Servono 66 milioni

Palazzo dei Normanni

Il governo ha portato a Palazzo dei Normanni gli emendamenti utili a racimolare i 66 milioni necessari a tenere in piedi la Finanziaria. Il nuovo prestito sarà di 55 milioni, mentre 2,7 milioni verranno tolti dalla norma destinata ai disoccupati siciliani. Resta quasi intatta la tabella H. Stamattina ancora Aula.

 

PALERMO – Il governo ha deciso. Un mutuo e qualche taglio. Per racimolare i 66 milioni necessari a far quadrare la manovra, però, l’esecutivo ha deciso di ridurre soprattutto (per metà della somma) i fondi destinati ai disoccupati siciliani (2,7 milioni) e ai Forestali (720 mila euro). La tabella H? E’ stata solo sfiorata dalle forbici del governo Crocetta che è intervenuto con una “limata” all’allegato 1 (elenco di circa 200 voci per 150 milioni di spesa): il taglio sarà dell’1,5%. Un taglietto che indiscriminatamente interviene sia sulle poste destinate agli stipendi (pensiamo ai lavoratori Eas, Esa, Teatri solo per fare qualche esempio) sia a quelle per altre spese come manifestazioni ed enti.

Ancora inferiori, invece, i tagli all’articolo 27. I 38 commi sono rimasti quasi intatti, tranne qualche riduzione poco più che simbolica a questo o a quell’ente (tra questi il Cerisdi e il Ciapi). Mentre viene ridotto di circa 1,7 milioni lo stanziamento destinato agli enti che dovranno partecipare ai bandi per l’assegnazione dei contributi. Eccola la “sofferta” riscrittura del governo, necessaria dopo la chiacchierata di ieri tra Crocetta e il Commissario dello Stato Aronica. Ma quei tagli non basteranno. La Regione infatti accenderà un nuovo mutuo da 55 milioni. A quel punto, la manovra dovrebbe tenere.

E oggi l’esame della Finanziaria ha fatto qualche passo in avanti. Affrontando già alcune delle norme più spinose, prima del gran finale di domani. Approvati 14 articoli, adesso ne mancano sette. Il traguardo insomma è vicino. Via libera, oggi, alle norme sugli ex Pip: lo strumento messo in campo dal governo è doppio: ai datori di lavori sono destinati incentivi alle assunzioni, mentre ai lavoratori una borsa di auto-impiego da 25 mila euro, che sarà erogata in base a una graduatoria.

A proposito di lavoro, passa l’articolo che porta, nel titolo, il riferimento al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Il residuo, quel titolo, della prima intenzione del governo: quelal cioè di concedere un sostegno mensile alle famiglie con un Isee inferiore ai 5 mila euro annui. Nel passaggio dall’Ars è cambiato tutto: quelle somme sono stanziate per favorire l’assunzione dei disoccupati siciliani. Un emendamento del governo, però, come detto, ha deciso di ridurre lo stanziamento dai 17,7 milioni a 15 milioni di euro. Suscitando anche la reazione di qualche esponente della maggioranza. “Quelle somme andavano aumentate, non ridotte” ha protestato in aula il deputato di Articolo 4 Totò Lentini.

Via libera anche all’articolo 25 che prevede contributi per gli ex lavoratori Pirelli di Villafranca e Siracusa, a quello che riguarda i “Fondi globali” (sono le somme che la Regione e l’Ars possono utilizzare per il finanziamento di nuove leggi). Il governo anche in questo caso ha ridotto lo stanziamento: da 500 mila a 400 mila euro. Passa dopo una lunga discussione nella quale, a dire il vero, quasi tutti i deputati si sono detti d’accordo, l’articolo l’16 sulla gestione degli impianti idrici (anche qui, taglio da mezzo milione). Prevede, tra le altre cose, la possibilità che i Comuni possano svolgere le funzioni inizialmente svolte dalle società fallite e tutele per i lavoratori dei vecchi gestori del servizio.

Approvati anche gli articoli sull’affidamento del trasporto pubblico locale (a dire il vero il governo abroga una norma che aveva voluto appena sei mesi fa) e la riscrittura dell’articolo 70 che riguarda le riserve in favore dei Comuni per il rimborso spese per la gestione degli asili nido.

Passa poi un articolo fortemente voluto dal capogruppo del Pd Baldo Gucciardi, quello che prevede le nuove tariffe per l’estrazione dalle cave. “Una norma – ha commentato il parlamentare – che fa respirare una delle principali attività produttive della Sicilia: semplificare le procedure amministrative e burocratiche per il pagamento delle tariffe dovute dalle imprese impegnate nell’estrazione di giacimenti minerari di cava significa sostenere un comparto che nell’isola dà lavoro ad oltre 5000 persone”. Approvato l’articolo 47che prevede la possibilità per i destinatari di rustici e capannoni di fare istanza all’Irsap per l’acquisto degli immobili e quello che prevede le proroghe rivolte alle cooperative edilizie. “Andiamo avanti da dieci anni con le proroghe, – ha protestato su questo articolo il deputato Pd Antonello Cracolici – è una vergogna”, mentre qualche collega voleva estendere la proroga anche alle cooperative finanziate prima del 2000. “Direi che quindici anni per finire un’opera di ediliza popolare siano sufficienti”, la replica dell’assessore alle Infrastrutture Nico Torrisi. Approvata, infine, tra le altre, anche la norma sulla trasparenza amministrativa: la Regione e le società partecipate sono obbligate a pubblicare sui giornali cartacei i propri bilanci.

Si riparte domani alle 10. E i “gran premi della montagna” di questa finanziaria sono ancora tutti lì. Due su tutti: l’articolo 12 con le norme sui Forestali e l’articolo 27, l’ex tabella h. Leggermente dimagrita, oggi. Ma davvero di poco. Il governo, infatti, ha scelto di tagliare altrove.



LA DIRETTA DELLA SEDUTA


20.45 La seduta finisce qui. Tutto rimandato a domani alle 10.

20.43 Approvato l’articolo 25.

20.28 Formica: “I deputati grillini ritirino il loro emendamento soppressivo”.

20.34 Vinciullo: “I lavoratori non hanno nulla a che vedere col settore privato, ma sono a tutti gli effetti dei lavoratori socialmente utili. Io stesso ho raccolto la documentazione che sarà necessaria al commissario dello Stato per approvare la norma”.

20.33 Ciaccio: “Questa norma verrebbe certamente impugnata, come quelli dell’ex Pumex. Dobbiamo smetterla di prendere in giro quei lavoratori per poi dare la colpa al commissario dello Stato”.

20.32 Si passa all’articolo 25 che prevede dei contributi per gli ex lavoratori Pirelli di Villafranca e Siracusa.

20.31 Accantonato anche il discusso articolo 23, sul contributo di solidarietà.

20.28 L’articolo 22 è approvato, con la riduzione di oltre 2,7 milioni voluta dal governo.

20.24 Cascio (Articolo 4): “L’articolo non prevede interventi di contrasto alla povertà, ma, semmai, di promozione dell’occupazione”.

20.23 Lentini: “Io credevo che questo articolo andasse impinguato e invece il governo decide di togliere le risorse”.

20.20 Lupo: “Questo articolo è molto importante perché darà un impulso all’occupazione”.

20.19 Leanza: “Noi vogliamo supportare la norma così com’è scritta”.

20.16 Cancelleri: “La norma presenta quel titolo, ma è meglio fare chiarezza: si tratta di lavoro reale all’interno delle imprese e non certamente un assegno di solidarietà, come era previsto inizialmente”.

20.09 Si passa all’articolo 22, che riguarda le misure contro la povertà e a favore dell’inclusione sociale. Inizialmente, secondo le intenzioni del governo, l’articolo prevedeva un sostegno mensile alle famiglie con un Isee inferiore ai 5 mila euro annui. Nel passaggio dall’Ars è cambiato tutto: quelle somme sono stanziate per favorire l’assunzione dei disoccupati siciliani. Un emendamento del governo ha deciso di ridurre lo stanziamento dai 17,7 milioni a 15 milioni di euro”.

20.07 Approvato l’articolo 20, sugli ex Pip.

20.05 Si passa all’articolo 20, che riguarda la fuoriuscita dal bacino degli ex Pip. Lo strumento messo in campo dal governo è doppio: ai datori di lavori sono destinati incentivi alle assunzioni, mentre ai lavoratori una borsa di auto-impiego da 25 mila euro, che sarà erogata in base a una graduatoria.

20.02 Approvato anche l’articolo 18.

19.59 Si passa all’articolo 18 che riguardano i Fondi globali. Il governo propone anche un emendamento che riduce da 500 mila a 400 mila euro lo stanziamento.

19.57 Approvato l’articolo 16 sulla gestione degli impianti idrici.

19.45 Proseguono gli interventi in Aula dei deputati. Tutti concordi sulla bontà dell’articolo 16.

19.30 “I dati diffusi oggi col Rapporto Svimez 2014 sull’economia del Mezzogiorno sono davvero drammatici. Basti pensare che la povertà assoluta è aumentata al Sud rispetto all’anno scorso del 2,8%, i redditi dei meridionali sono i più bassi, l’emigrazione è diventata una vera e propria emergenza. Alla luce di tutto ciò, è imperativo che la Regione Siciliana cerchi, seppure adoperando i necessari tagli,  di non eliminare nella Finanziaria ter quegli interventi – minimi – a sostegno dell’occupazione. Il lavoro continua ad essere la priorità, intere generazioni di siciliani vivono una vita di stenti e di emarginazione sociale.” Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio.

19.20 Alongi: “Serve un tavolo tecnico per capire entro il 30 ottobre il futuro dei lavoratori”.

19.10 Più di un deputato (tra questi Milazzo di Forza Italia e Ferrandelli del Pd) esprimono dubbi sul futuro dei dipendenti delle società che gestivano il servizio idrico e che nel frattempo sono fallite.

19.00 In discussione l’articolo 16 sulla gestione degli impianti idrici. Prevede, tra le altre cose, la possibilità che i Comuni possano svolgere le funzioni inizialmente svolte dalle società fallite.

18.45 Questo governo opera in un quadro generale di incertezza, con molta approssimazione e tanti passi falsi” lo dice il capogruppo Ncd, Nino DAsero, “sapendo di interpretare – sottolinea – il pensiero di ogni siciliano, di tutto il Nuovo centro destra e dell’intera opposizione ma, verosimilmente, anche di molti fra i deputati che questo governo continuano ob torto collo a sostenere col proprio voto d’aula”. “Manca una seria politica di programmazione – riprende – così come una vera progettualità. Non si trattano temi legati allo sviluppo possibile e sostenibile ma si rimane ancorati alle spese fisse e alle emergenze; senza per questo superarle, le emergenze. Tutto sembra frutto di improvvisazioni in assenza di un ordine pianificatorio, con tante contraddizioni. Futile e pretestuoso, è scaricare la responsabilità sui deputati dell’Assemblea, nel momento in cui manca (ma non vi è mai stata) una vera maggioranza parlamentare”. “Il governatore, con la sua “ambiguità”, pensa di salvare la barca Sicilia, appesantita da una politica fatta da proclami fini a se stessi e di conseguente confusione – conclude D’Asero – alleggerendola, buttando a mare l’equipaggio: i siciliani. Peggio di così…? Ci sarebbe il classico passo avanti quando si è sull’orlo del baratro”.

18.35 L’Aula prosegue con l’esame dell’articolo 16.

18.30 Il governo toglie 722 mila euro destinati ai Forestali, e riduce di mezzo milione lo stanziamento per la “gestione degli impianti idrici”. Scendono di 100 mila euro i Fondi globali, e di mezzo milione le somme destinate alla Società interporti. Tolti 2,7 milioni destinati alle “misure per contrastare la povertà e le condizioni di esclusione sociale”. Tagli lineari dell’1,5% alla ex tabella h (l’allegato 1 della finanziaria, elenco che comprende anche i contributi per gli stipendi di migliaia di lavoratori tra cui quelli di Eas, Esa e Teatri), mentre sempre riguardo all’articolo 27 ecco qualche taglio specifico: 93 mila euro ai Ciapi, 1,75 milioni per gli enti che svolgono attività culturali, 49 mila euro alla “manutenzione delle reti di monitoraggio meteo-idro-pluviometrico”, 52 mila euro destinati ai Consorzi di Comuni per la gestione dei beni confiscati, 25 mila euro per il funzionamento delle università, 97 mila a Riscossione Sicilia, 30 mila euro al Cerisdi e 200 mila euro per il reddito minimo di inserimento destinati ai lavoratori di Caltanissetta ed Enna.

18.17 Aula sospesa.

18.15 Ecco i primi tagli: un milione in meno è destinato ai Forestali. Il governo ne deve racimolare sette.

18.12 Si passa allora al contestato articolo 12, che fa riferimento ai Forestali.

18.12 Il governo ha presentato un blocco di emendamenti attraverso i quali bisognerà reperire i 7 milioni che mancano.

18.11 Ardizzone: “Il governo mi chiede di accantonare per il momento l’articolo 7”.

18.09 Si riprende dall’articolo 7. E’ l’articolo che dispone il divieto di erogare le pensioni integrative.

18.05 L’Aula riprende. Approvato anche l’articolo 56 e la riscrittura dell’articolo 70 che riguarda le riserve in favore dei Comuni per il rimborso spese per la gestione degli asili nido. Mancano ancora 16 articoli. I più complicati.

17.58 Seduta sospesa.

17.56 Si passa all’articolo 56, che, un po’ paradossalmente, abroga una norma voluta dal governo nel gennaio scorso. Il tema è quello dell’affidamento provvisorio ai Comuni del servizio di trasporto pubblico locale. Falcone (Forza Italia): “Il governo prima decide una cosa e poi va in una direzione diametralmente opposta”.

17.54 Ripresa la seduta. Approvato anche l’articolo 48.

17.52 Aula sospesa.

17.45 Si passa alla valutazione degli emendamenti all’articolo sulle cave.

17.33 Fazio (Misto): “Ricordo che il commissario dello Stato impugnò questa norma nella vecchia finanziaria, visto che mancava la relazione tecnica ed economica. Mi auguro che il governo doti la norma della relazione, per evitare che la cosa si ripeta”.

17.20 Si passa a una delle norme “superstiti” dal maxiemendamento governativo stralciato qualche giorno fa: quella sulla modifica delle tariffe per le estrazioni dalle cave.

17.15 Approvato anche l’articolo 47.

17.07 L’articolo 47, adesso in discussione, prevede la possibilità per i destinatari di rustici e capannoni di fare istanza all’Irsap per l’acquisto degli immobili”.

17.04 Dopo una richiesta del deputato Ioppolo (Lista Musumeci), che evidenzia un problema procedurale (l’articolo 45 è legato all’articolo 30), l’articolo viene per il momento accantonato.

17.02 Si passa all’articolo 45, che prevede, tra le altre, le norme per i che congelano le rate di affitti e mutui per quelle cooperative che abbiano affrontato difficoltà economiche.

16.59 Approvato l’articolo 43 che prevede le proroghe rivolte alle cooperative edilizie.

16.57 Chiesto il voto segreto sull’articolo 43.

16.51 Breve sospensione dell’Aula per lavorare a una precisazione all’articolo sull’edilizia agevolata.

16.47 Approvato l’emendamento soppressivo del comma 4 dell’articolo. Il governo va ancora una volta sotto. Aveva dato parere negativo all’emendamento.

16.43 Cracolici (Pd): “Non esiste nemmeno un piano di riparto ai Comuni dei fondi ex Gescal”.

16.39 Grasso (Grande Sud): “Questo parlamento vuole prendersi la responsabilità di sottrarre i fondi Gescal ai Comuni per darle ai privati?”

16.34 Panarello (Pd): “Da dieci anni concediamo proroghe. Sarebbe interessante capire, in questi anni, quante opere di edilizia popolare sono state realizzate e invece su quali Comuni si incontrano i problemi”.

16.28 Anche Laccoto (Pd) contro il comma che prevede il trasferimento di fondi ex Gescal anche ai privati.

16.23 Panepinto (Pd): “Va respinto il comma che prevede l’utilizzo, da parte delle cooperative, dei fondi ex Gescal”.

16.18 Ragusa (Udc): “Sono da sempre in disaccordo con Cracolici. Io sono per la proroga, invece. Perché così daremo una speranza alle famiglie che vogliono una casa”.

16.10 Cracolici (Pd): “Dal 2001 sono deputato dell’Ars e dal 2001 si decidono proroghe per le cooperative edilizie. E’ una vergogna. Io voterò contro”.

16.07 Rinaldi (Pd): “Chiedo all’assessore di fare un ulteriore controllo. Ci sono cooperative che hanno ricevuto il finanziamento nel 1996 e che non hanno potuto iniziare i lavori perché il Comune non ha concesso i terreni”.

16.00 Si discute a quali cooperative edilizie destinare la proroga. L’articolo prevede che siano quelle che hanno iniziato i lavori non prima del 2000. “Un quindicennio – ha detto l’assessore ale Infrastrutture Torrisi – per portare a termine i lavori mi semvbra più che sufficiente”.

15.55 Si riparte dall’articolo 43, “Proroga di termini per la realizzazione di programmi di edilizia agevolata e convenzionata”.

15.53 Riprende la seduta.

15.30 Bisogna tagliare, tagliare e tagliare. Il governo deve fare in fretta. L’assessore Agnello da pochi minuti si è recato in commissione bilancio per lavorare alla riscrittura del contestato articolo 32 sulla copertura finanziaria. Servono una settantina di milioni. Ed è quasi certo ormai il ricorso al mutuo. Nel frattempo, Aula ferma. Al momento sono stati approvati 22 articoli su un testo che ne prevedeva 50 (ma qualche articolo è già stato soppresso o accantonato). Siamo, insomma, più o meno a metà strada. Ma il percorso che resta è quello più accidentato.

14.23 Aula sospesa. Riprenderà alle 15.30.

14.22 Via libera anche all’articolo 41: “Adeguamento normativo in materia di regolamentazione ‘de minimis'”.

14.21 Approvato velocemente anche l’articolo 40: prevede un rimborso per le spese di viaggio per motivi di salute sostenute dai pazienti provenienti dalle piccole isole.

14.18 Arriva l’emendamento che restringe la norma solo alla Seus. Viene approvato e così passa anche l’articolo 36 che prevedeva la possibilità di concorsi interni nelle società partecipate. Norma che vale adesso solo per l’azienda che gestisce il servizio del 118.

14.08 Aula sospesa nuovamente per qualche minuto.

14.06 Si torna sull’articolo 36, che riguarda la possibilità di concorsi interni nelle società partecipate. “Quell’articolo riguarda solo la Seus” ha detto il deputato Pippo Digiacomo. L’articolo va riscritto. Ardizzone: “Gli uffici intervengano”.

14.03 Approvato l’articolo 39: “Norme in materia di trasparenza e pubblicizzazione dell’attività amministrativa”.

14.01 Cappello (M5S): “Noi voteremo contro. Questo articolo serve al governo solo per accreditarsi con la stampa”.

13.53 Alongi (Ncd): “Gli stessi obblighi vanno estesi a tutti gli enti e società sostenute da fondi pubblici”.

13.49 Approvato un emendamento, primo firmatario Gucciardi, che obbliga la Regione a pubblicare gli atti entro cinque giorni, pena la nullità.

13.48 Riprende la seduta.

13.43 L’aula è stata sospesa per cinque minuti. Manca ancora l’intesa sull’articolo 39.

13.30 Musumeci: “Questa assemblea deve aprire confronto con il governo sul tema della trasparenza, poiché si è costretti a constatare ormai troppo spesso la sua inosservanza. Mi chiedo come mai un vicino collaboratore del presidente della Regione, il suo capo di gabinetto abbia pubblicato un profilo non come la legge prevede, ma assolutamente privo degli elementi essenziali. In molti uffici di questa Regione la trasparenza diventa solo tema di confronto e invece la gente  ha diritto di operare fino in fondo l’esercizio del controllo. Analoga norma a nostro avviso dovrà essere adottata per i consorzi, le partecipate, che operano in assenza di qualunque potere sanzionatorio. Credo che il governo dovrebbe porsi seriamente il problema delle norme sulla trasparenza, se vogliamo evitare che la degenerazione morale diventi malattia dilagante in tutta la pubblica amministrazione”.

13.00 Cordaro: “Vogliamo davvero dare un segnale di trasparenza da parte del governo? Per un fatto di buon senso potremmo intervenire sul primo comma, modificando il termine di 48 ore in un termine di 5 giorni”.

12.50 L’assessore Reale: “La sanzione della nullità per la mancata pubblicazione non è giuridicamente valida. La sanzione corretta è l’inefficacia: la mancata pubblicazione ‘congelerebbe’ l’atto, ma non lo renderebbe nullo”.

12.43 Cracolici: “Questo emendamento non aggiunge niente di nuovo, perché l’obbligo di pubblicazione c’è già. Ma si pubblicano solo per titolo, qui si introduce il principio di pubblicarle per esteso, compresi gli allegati. Riguardo le determine dirigenziali invece il termine per pubblicare deve essere di 48 ore, gli atti di questa Regione devono essere trasparenti immediatamente”.

12.40 Non passa l’emendamento soppressivo dell’articolo 39, a firma del Movimento 5 Stelle, bocciato con voto segreto. Il presidente della Prima commissione e parlamentare Pd, Antonello Cracolici, e il capogruppo Baldo Gucciarci hanno presentato un emendamento che obbliga la Regione a pubblicare sul sito web le delibere di giunta entro il termine di dieci giorni.

12.33 Riprende la seduta a Sala d’Ercole

11.50 Agnello: “Stiamo facendo un taglio lineare del 10 per cento circa sulla parte della manovra che non comporta pagamento di stipendi. Questo 7 milioni e mezzo circa verranno presi da articoli come ad esempio il 27, quello che ingloba i finanziamenti agli enti della ex Tabella H”.

11.40 A margine dei lavori a Sala d’Ercole parla Nino Dina, presidente della commissione Bilancio: “Il governo ha approfondito la parte della manovra che riguarda la copertura finanziaria tenendo conto dei rilievi fatti dal commissario dello Stato. I soldi non saranno più presi dai capitoli impugnati nella prima finanziaria ma da un nuovo mutuo da 55 milioni. Nonostante questo restano, però, ancora poco più di 7 milioni da tagliare. Stiamo cercando di capire da dove prendere le risorse, ma di certo non verranno toccati gli stipendi e neanche i soldi per gli enti regionali”.

11.12 Al voto sugli emendamenti, l’Assemblea non è in numero legale. Il presidente Ardizzone ha rinviato la seduta di un’ora

11.10 Il presidente Giovanni Ardizzone propone di andare avanti con l’esame degli articoli che non comportano impegni di spesa. Si votano gli emendamenti all’articolo 39, “Norme in materia di trasparenza e pubblicizzazione dell’attività amministrativa”.

11.05 Parla l’assessore all’Economia Roberto Agnello: “Come ha spiegato ieri il presidente, nella nottata abbiamo fatto una riscrittura dell’articolo 32. L’utilizzo di risorse esterne per circa 50 milioni comporterebbe un ulteriore taglio di 7 milioni pari a circa il 10 per cento su alcuni articoli che dobbiamo ancora discutere. Sui forestali il taglio sarebbe molto minore e non comporterà alcun problema. La riscrittura fatta con gli uffici comporta una maggiore garanzia sulla copertura dell’articolo 32. Presto la illustreremo in modo dettagliato”.

Si riparte dall’articolo 39 della manovra-ter. L’esame della nuova finanziaria del governo oggi dovrebbe entrare nel vivo, con l’approvazione di alcune norme che ieri avevano fatto molto discutere. Tra le contestazioni mosse da moltissimi deputati dell’Assemblea regionale, soprattutto la copertura finanziaria della legge: per questo il governo ieri aveva deciso di riscrivere alcuni articoli della manovra.

Stamattina, la riscrittura pare sia pronta. E ci sono 7 milioni da tagliare. Ora, bisogna capire dove, e per questo alcuni parlamentari, tra i quali il presidente della commissione Bilancio Nino Dina e il capo questore Franco Rinaldi, hanno chiesto una sospensione della seduta. Ma il presidente Ardizzone vuole continuare intanto sugli articoli che non comportano impegno di spesa, come quello che riguarda la trasparenza e la pubblicità dell’attività amministrativa. Poi, probabilmente, ci sarà una nuova sospensione che dovrebbe permettere ai parlamentari di “studiare” il nuovo testo.


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