Marco Mengoni, i progetti |dopo la vittoria all'Ariston - Live Sicilia

Marco Mengoni, i progetti |dopo la vittoria all’Ariston

LiveSiciliaCatania ha incontrato il vincitore del festival di Sanremo nel dietro le quinte del talkshow Insieme, l'appuntamento televisivo di Antenna Sicilia condotto da Salvo La Rosa.

CATANIA- A tu per tu con Marco Mengoni, l’idolo delle nuove generazioni ma apprezzato anche dalle mamme per la straordinaria capacitá di assumere le vesti di “personaggio” sul palco. LiveSiciliaCatania lo ha incontrato in esclusiva nel dietro le quinte del talkshow Insieme, l’appuntamento televisivo di Antenna Sicilia condotto da Salvo La Rosa da oltre dieci anni.

Faccia tosta, sguardo penetrante, classe ’88. E voce da disco di platino, mica poco. Nasci il 25 dicembre, bel regalo per i tuoi genitori.

“Sfigato dalla nascita, direi, perché nessuno viene ai compleanni il giorno di Natale e il regalo è sempre uno, quello del compleanno, appunto”.

Che ricordi hai della tua infanzia?

“Pochi perché ho una memoria con pochi giga e devo resettare ogni tot, oltre alle fotografie ricordo poco..se non che volevo stare da solo”.

Quando hai capito che il canto sarebbe diventata la tua professione?

“Ancora non l’ho capito, in verità , ê stato un susseguirsi di eventi che mi ha messo su questa strada. Ho iniziato più o meno a 16 anni, perché fino a quel momento non ci pensavo minimamente. Prima avevo fatto lezioni di piano e chitarra ma era molto in dubbio sul da farsi”.

Se non avessi fatto o se non farai il cantante?

“Io ho fatto l’istituto d’arte e avrei voluto iscrivermi ad architettura ma non ho superato i test d’ingresso e poi ho fatto un semestre a lingue. La possibilitá di X factor e quindi … ciao! Continuerei su quella strada o, magari aprirei un bel bar!”

A proposito della tua provenienza da X factor, un reality, pensi che ti abbia danneggiato?

“Ha danneggiato gli altri… Ê la pratica quella che conta e il riscontro è stato positivo. I critici musicali a volte hanno detto qualcosa ma ben venga.. Purchè se ne parli …”

Quest’anno partecipi alla 63 esima edizione del festival di Sanremo e vinci. Che mire hai? Dove vuoi arrivare?

“Boh!!!! Del domani non c’è certezza, diceva qualcuno! Voglio arrivare a domani, se sopravviveró a tutto questo. Si lavora, non mi sono prefissato una meta particolare anche perchè meta vuol dire arrivo e quindi fine e questa parola non mi piace”.

Cos’è che ti ha ispirato?

“Parlo dell’essenziale come di una canzone che ha tanto dentro. È andata avanti la frase “mentre il mondo cade a pezzi” che ê quella piu catastrofica ma la riga dopo riprende la sparenza, c’è un barlume di speranza. La chiamo una canzone di socialitâ e amore, un connubbio tra cio che sta accadendo a noi persone, al mondo, alla crisi di identitá dell’amore”.

Cos’è l’essenziale per te?

“Adesso è salire su un palco, un’esperienza one shot: tutto è vissuto minuto per minuto, c’è un contatto diretto e nulla si puó rifare. In studio, invece, sei in un <acquario>, come lo definisco io”.

Un’ultima domanda: devi dire grazie a qualcuno?

“Dico grazie a tutti quelli che mi hanno voluto male perchè mi hanno fatto arrivare qui. La titletrack del disco, nell’inciso, dice <<grazie per avermi fatto male non lo dimenticherò>> perchè le esperienze negative sono quelle che mi hanno fatto crescere”.


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