ROMA – Ignazio Marino ritira le dimissioni e sfida il Pd che studia le contromosse e sembrerebbe aver raggiunto ‘quota 25’, il numero di consiglieri che facendo un passo indietro possono provocare lo scioglimento del Comune. Le sue dimissioni sarebbero state effettive dal 2 novembre.
“Ritengo che ci sia un luogo sacro per la democrazia che è l’aula – ha detto Marino -, un consiglio comunale e io sono pronto a confrontarmi con la mia maggioranza per illustrare quanto fatto: le cose positive, gli errori e la visione per il futuro”. “Alla presidente del consiglio Comunale Valeria Baglio esprimerò la mia intenzione di avere una discussione aperta, franca e trasparente nell’aula Giulio Cesare”, ha detto ancora Marino anticipando la sua richiesta di convocazione dell’aula.