La Sicilia, con la sua bellezza senza tempo, si sta affermando come una delle mete più ambite al mondo per il destination wedding: matrimoni organizzati lontano dal luogo di residenza degli sposi, in location esclusive e ricche di fascino.
Un trend tornato sotto i riflettori grazie al matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez celebrato lo scorso 28 giugno a Venezia. Il destination wedding non è un’invenzione recente ma negli ultimi anni, con l’ulteriore spinta dei social media e della ricerca di esperienze uniche e personalizzate, si è trasformato in una vera e propria industria globale.
LiveSicilia ne ha parlato con il wedding designer siciliano Luca Melilli, anima di Panta Rhei, un’agenzia che da quasi 20 anni trasforma in realtà le richieste dei suoi clienti. Insieme al floral designer Franco Cannata ha firmato matrimoni di celebrities nostrane quali la conduttrice Diletta Leotta e l’ex Miss Italia Giulia Arena che hanno scelto di tornare nella loro terra d’origine per dire sì.
Il destination wedding, conferma Luca Melilli, non è un fenomeno nato ieri: “Circa 15 anni fa, quando non era ancora di tendenza, mi è capitato di organizzare le nozze della figlia di uno sceicco che si era innamorata della Sicilia. Mi contattò via social”.

Chiara Ferragni scelse la Sicilia per il matrimonio con Fedez
“Nonostante il suo sia stato un matrimonio sfortunato, Chiara Ferragni – che nel 2018 scelse Noto per dire sì a Fedez – può essere considerata un’antesignana di questo trend”, spiega Melilli. Impossibile poi non citare la serie televisiva “Il commissario Montalbano” che ha fatto conoscere al grande pubblico internazionale i paesaggi barocchi e le atmosfere luminose del sud-est siciliano.
“Il vero exploit è legato all’uscita della seconda stagione della serie HBO di ‘The White Lotus’ girata tra Taormina, Noto e Cefalù – sottolinea il wedding designer Luca Melilli – Da quel momento, le richieste di destination wedding in Sicilia hanno registrato un’impennata, soprattutto da parte di coppie americane. Un boom riconosciuto da tutto il comparto della wedding industry”.
“A differenza di uno sposo local, il cliente straniero non ha contatti sul territorio – fa notare il titolare di Panta Rhei – e deve affidarsi totalmente al wedding planner che si occupa di tutto, dai voli agli alloggi, dai transfer ai suggerimenti sulle escursioni e altre attività collaterali”.
“Quando portano gli ospiti in un altro Stato, gli sposi optano per la formula ‘tre giorni’ che prevede un welcome party la sera prima del matrimonio, il rito vero e proprio – religioso, civile, o simbolico – e il brunch post wedding”, argomenta.
Ed ancora: “Abbiamo fatto matrimoni da 8 persone con gli sposi che decidono di regalare un’esperienza unica ai più intimi. In generale, si va da un minimo di 50-60 ad un massimo di 150-200 invitati. Oltre agli americani, ci contattano molti giapponesi, francesi e libanesi”.

Matrimonio in Sicilia, le location predilette dagli stranieri
La Sicilia offre scenari perfetti per ogni tipo di cerimonia. “Tra le location preferite ci sono anche castelli, dimore storiche e antiche case nobiliari – svela Melilli –. I più gettonati restano però gli hotel a cinque stelle che prevedono pacchetti completi comprensivi delle camere per gli ospiti”.
“Il party pre-wedding – continua – è quasi sempre in stile siciliano con i colori che Dolce e Gabbana hanno portato in auge, carretti siciliani, ceramiche di Caltagirone e menù a base di prodotti locali tra cui spiccano arancini e cannoli. Ad esempio, per noi è impensabile chiedere una pasta alla norma, per gli stranieri è normale. Per il matrimonio si assecondano i desideri degli sposi e si segue uno stile ben preciso”.
“Per quanto riguarda il pranzo della domenica, vanno per la maggiore il pizza brunch e il brunch in stile Dolce Vita con ambientazione da trattoria e tovaglie a quadretti – racconta Luca Melilli – Il nostro compito è quello di ricreare quello che per loro significa ‘Italia’. Lo straniero fa richieste canoniche perché è abituato a ispirarsi a noi, a partire dalla moda. Tuttavia, ogni popolo ha le sue peculiarità. Il libanese, ad esempio, vuole cenare e ballare”.
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Matrimonio, chi sceglie la Sicilia non teme il meteo
Lo sposo straniero, si scopre, “del meteo un po’ se ne frega” anche se ha scelto di dire sì alle Eolie. “Alcune coppie non si scompongono neanche in caso di pioggia – rivela il wedding designer –. Non hanno l’ansia del meteo. In ogni caso, noi proponiamo location che contemplano anche un piano B. Quanto ai costi, chi decide di portare con sé 80-100 persone ha ben chiaro che per un matrimonio importante ci vuole un budget altrettanto importante”.
Riguardo alle polemiche che hanno accompagnato il matrimonio di Jeff Bezos in Laguna, Luca Melilli dice: “Per me è stato una risorsa, un indotto importantissimo con tanti posti di lavoro. Ha arricchito la città e fatto girare l’economia. Da italiani dobbiamo essere orgogliosi che un imprenditore di tale calibro abbia scelto il nostro Paese”.

