Salvini, il processo "Open Arms": "Ne è valsa la pena? Io dico si"

Salvini, il processo “Open Arms”: “Ne è valsa la pena? Io dico si”

Il ministro e leader della Lega rivendica di avere difeso i confini nazionali
MIGRANTI
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MILANO – “Arrivo sul banco imputati del tribunale di Palermo perché per alcuni aver difeso i confini del mio paese è un reato ma per me è un dovere. Uno pensa: ne è valsa la pena? Io dico si. Perché l’immigrazione va controllata e nel mio piccolissimo posso essere protagonista di un cambiamento nel paese”.

Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture e segretario federale della Lega, Matteo Salvini, intervenendo alla scuola di formazione politica del partito a Milano. Ieri Salvini ha partecipato a Palermo all’udienza del processo Open Arms nel quale è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito quando era ministro dell’Interno lo sbarco dei migranti che si trovavano sull’imbarcazione spagnola.

“La vita – ha aggiunto il ministro – si divide tra quelli che fanno e chi si lamenta di quelli che fanno, quelli che si prendono la responsabilità e fanno il passo avanti e quelli che per non rischiare di sbagliare vivono rancorosi e commentano quello che fanno gli altri sempre un passo indietro. Se fai sbagli ma dagli errori può nascere qualcosa di buono”.


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