Mele: "Ddl sui beni culturali |smantella ruolo sovrintendenze" - Live Sicilia

Mele: “Ddl sui beni culturali |smantella ruolo sovrintendenze”

"Si tenta di eliminare il sistema dei vincoli posti a salvaguardia del patrimonio culturale".

L'appello
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PALERMO – “Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini. Ciò che non poté fare in Sicilia la Prima Repubblica lo sta facendo la seconda”: questa la dichiarazione di Manlio Mele già parlamentare della Regione Siciliana ed oggi componente di varie fondazioni culturali internazionali. “E’ veramente grave e scandaloso che ancora oggi i nostri rappresentanti istituzionali di Sala d’Ercole ritengano di massacrare la Sicilia più di quanto non sia stato fatto in passato, ponendo all’esame del Parlamento Regionale un DDL che, sotto le mentite spoglie del recepimento della normativa nazionale di tutela dei beni culturali, tenti di eliminare definitivamente il sistema dei vincoli posti a salvaguardia del nostro secolare patrimonio culturale. E’ paradossale che il Ministero dei Beni Culturali abbia preso a modello normativo esattamente l’assetto delle nostre Sovrintendenze uniche siciliane, ed oggi la Sicilia si avvia direttamente verso una soppressione delle stesse”.

“Per chi – continua Mele – non la abbia ancora inteso, o facesse finta di non comprenderlo, non occorre che la Sicilia recepisca alcuna norma relativa al Codice dei Beni Culturali; il Codice è già vigente in Sicilia in virtù del recepimento dinamico della norma nazionale. Piuttosto che affrontare il tema reale della salvaguardia, tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale anche attraverso una migliore ed efficiente azione della macchina burocratica regionale, attraverso un rafforzamento delle specifiche competenze tecniche delle Sovrintendenze uniche territoriali, il disegno di legge mira ad uno scientifico smantellamento degli enti preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio”.

“Ritenere di volere assegnare la tutela dei beni culturali e paesaggistici ad accordi tra amministrazioni, sopprimendo nella sostanza il ruolo tecnico scientifico delle Sovrintendenze, è veramente miope e scellerato. Sarebbe da criminali togliere alle Sovrintendenze le funzioni di controllo e tutela riversando tale facoltà ad un mero processo autorizzativo del Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni culturali, principio peraltro in netto contrasto con il Codice nazionale. Non è pensabile – continua Mele – che tutta la pianificazione paesaggistica venga tolta al Dipartimento dei BB CC per affidarla all’Assessorato Territorio ed Ambiente che, come noto, non ha alcuna competenza in materia”.

“Allo stesso modo – conclude Mele -, non si può pensare di sostituire il contributo dei privati nella valorizzazione dei beni culturali, rispetto alla azione della pubblica amministrazione. Già la norma Franceschini ha dato un input importantissimo per la partecipazione dei privati nel sistema dei beni culturali, ma i privati devono avere un ruolo integrativo e non suppletivo. Non facciamo grande difficoltà – dice Mele -, a pensare immediatamente che qualcuno stia già pensando di affidare in termini speculativi e catastrofici, la gestione a privati di parte dei nostri di beni pubblici siciliani. Avevamo tutti creduto che fosse stato compreso da molti il vero ruolo dei beni culturali per la nostra Sicilia;ma ci stupiamo nel vedere che si continua a perseverare con un attacco costante e continuo al vero bottino che possiede la nostra Regione: il nostro patrimonio culturale. Tutti soprattutto chi ci governa, abbiamo l’obbligo di salvaguardare e valorizzare il nostro variegato patrimonio culturale che diviene esso stesso elemento centrale per ripensare un nuovo e centrale pilastro economico per la nostra Regione. Mi auguro che sul tema possa intervenire coralmente l’intero mondo culturale siciliano”.

 

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