PALERMO – Al mercato Ittico di Palermo, da almeno cinque anni, le acque bianche non finivano (come sarebbe dovuto) nel sistema fognario cittadino, ma ristagnavano sull’asfalto. E il tutto dipendeva da una semplice tubatura rotta, a causa di un dislivello, che in pratica provoca delle pozze maleodoranti nel bel mezzo di un’area destinata per sua natura alla compravendita di pesce che poi finiva sulle tavole dei palermitani e non solo. Una situazione talmente assurda che aveva anche provocato, a inizio maggio, una multa da mille euro da parte dell’Asp e pagata dagli stessi operatori economici del mercato a causa di una diatriba fra burocrati comunali.
La vicenda, tanto assurda da sembrare paradossale, è solo l’ennesima dimostrazione dello stato in cui sono stati lasciati, praticamente per decenni, alcuni grandi mercati cittadini. Una situazione talmente grave da aver spinto l’amministrazione Orlando a dover correre ai ripari approvando in fretta e furia alcuni progetti di riqualificazione: “L’area del mercato Ittico – si legge in una nota del Comune del 6 aprile – è stata trovata, all’atto di insediamento della nuova Amministrazione, in una situazione di totale trascuratezza, con gravi carenze igienico-sanitarie, non a norma in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. L’area del mercato era inoltre del tutto priva di controllo degli accessi e di videosorveglianza”.
Ma nei mercati c’erano anche problemi sugli affitti mai pagati dei magazzini e perfino sulle bollette di luce e acqua che erano tutte a carico di Palazzo delle Aquile, per non parlare della mancanza di agibilità: insomma, un vero disastro che aveva spinto l’Asp ad elevare multe salate sin dal 2010 e piazza Pretoria a dover correre in fretta e furia ai ripari. “La notizia potrebbe essere che per lungo tempo il Mercato Ittico non è stato correttamente collegato alla rete fognaria – commenta oggi il sindaco Orlando – invece la notizia oggi è che lo stesso mercato è correttamente collegato alla rete fognaria”.
Sarà, ma appare incredibile che da anni nessuno si fosse accorto che a causa di un tubo guasto le acque bianche ristagnavano sull’asfalto. Situazione adesso risolta grazie all’intervento del Coime: “Questo intervento di ripristino – ha detto l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco – è stato avviato a partire dalla fase di progettazione nei mesi scorsi nell’ambito della più vasta operazione di messa a norma delle aree mercatali che è stata decisa dalla Giunta e che nel caso del Mercato Ittico prevede anche ulteriori lavori per circa 600 mila euro”.
L’aspetto più paradossale, però, riguarda la multa da mille euro elevata dall’Asp lo scorso maggio che è il risultato anche di altre contestazioni fatte in passato alle vecchie amministrazioni. Multa che, secondo gli alti burocrati comunali, non andava imputata al sindaco (e quindi all’intera amministrazione) in quanto riguardante carenze igienico-sanitarie, bensì al capo-area Maria Mandalà perché inerente a problemi di sicurezza sul lavoro. Una diatriba, fatta di lettere e carte bollate, che rischiava di trascinarsi per le lunghe e far scadere i 60 giorni di tempo entro cui pagare l’ammenda, che altrimenti sarebbe arrivata a seimila euro, oltre a portare alla chiusura totale del mercato. Un’eventualità temuta dagli stessi operatori economici che, per evitare il blocco, hanno preferito fare una colletta e pagare la multa del Comune di tasca propria.