Messina, Basile in campo: aspettando gli altri candidati - Live Sicilia

Messina, Basile in campo: aspettando gli altri candidati

Oggi parte il tour dell'aspirante primo cittadino.
AMMINISTRATIVE
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Messina – “Più ossa che carne ma sono un candidato vero. Non sono un agnello sacrificale. Sono il candidato a Sindaco della città di Messina. Mi candido ad amministrare questa città, se i messinesi lo vorranno per proseguire il progetto che il Sindaco De Luca ha portato avanti in questi tre anni e mezzo e nel quale mi ci sono ritrovato”. Così Federico Basile, il candidato a sindaco formalizzato dall’aspirante Governatore della Sicilia Cateno De Luca, è apparso nel suo primo incontro con la stampa tre giorni fa, dopo la designazione avvenuta nel cuore della notte del 15 febbraio. Basile, già Direttore Generale del Comune di Messina, intraprende oggi il tour del candidato a Sindaco (tra le 15:30 e le 18 passerà in rassegna i villaggi della zona sud Altolia, Giampilieri e Briga Marina), appoggiato dalla squadra assortita del primo cittadino dimissionario: un tour che lo vedrà attraversare rioni e quartieri e dove De Luca lo accompagnerà come autista “con la sua fiammante Opel Corsa 1200 iniezione”. “Noi siamo pronti per partire – ha dichiarato sui Social il politico di Fiumedinisi -. Ora vedremo se Federico si fida e quanto si fida di me”. De Luca dice di essere molto “corteggiato” politicamente dal Centrodestra (in special modo dal presidente dell’Ars) per la manovra politica che ha innescato, con la sua candidatura in prima persona e con quella del “pupillo contabile”. Se solo avesse fatto un passo indietro, poltrone di assessore o di sottosegretario si sarebbero liberate apposta per lui. Ma non farà indietreggiare neppure il suo prescelto, neppure di fronte alla gettonatissima candidatura della deputata alla Camera Matilde Siracusano che ricordiamo non è ufficializzata né tantomeno si è pronunciata.   

Qual è l’estrazione politica di Basile, come rientra nei piano deluchiano? 

Basile si incastra in un’atmosfera politica che negli altri partiti sembra un po’ confusa o “guardinga” rispetto alle mosse che provengono dagli assetti regionali. Nel contempo, a mancare ancora è il Commissario straordinario che regga i pilastri della Casa Comunale di Messina, una nomina che doveva essere attuata ieri, secondo previsioni, con un decreto a firma del presidente Musumeci e dell’assessore agli Enti locali Zambuto. Anche qui si ritarda, come nel sottoscrivere i nomi dei contendenti di Basile, il solista proclamato.  Il revisore dei conti Basile (perché questo è il suo mestiere) non fa segreto di non aver neanche votato per De Luca alla tornata elettorale del 2018 e che è stato reclutato dall’ex “comandante di Palazzo Zanca” unicamente per le sue capacità professionali nel sapersi districare tra i debiti e numeri dell’Ente pubblico. Anzi, aderiva ad un gruppo molto lontano da De Luca, quello di Sicilia Futura, che già da mesi si era affiancato ad Italia Viva e capeggiato a livello provinciale da Beppe Picciolo. Il punto è che Italia Viva è stato “mandato a carte 48” negli ultimi mesi perché Renzi ha mollato tutto e Basile, prima di ciò, era stato nominato il tecnico principe da De Luca, dopo essere salito alla Presidenza del Collegio dei Revisori dei Conti, in quota Sicilia Futura e votato dal Consiglio comunale. “Chiamatemi portabandiera, capitano – evidenzia Basile -, chiamatemi come volete, di un gruppo che c’è, che fino ad oggi mi ha supportato su tante tematiche. Stiamo continuando un lavoro che è stato molto buono e vogliamo migliorare. Messina è salva, andiamo avanti”. 

Asse Forza Italia – Miccichè e Centrodestra 

L’asse Forza Italia – Miccichè insiste a voler “sistemare” il capo di Palazzo dei Normanni a Palazzo d’Orleans ma non scioglie le riserve sul candidato a Sindaco di Messina. Alcuni esponenti del Centrodestra avrebbero dovuto incontrarsi ieri nella Città dello Stretto per definire questo “benedetto” nome. Ma la riunione è saltata per cautela da Covid – 19. C’è qualcuno dal nazionale come Giorgia Meloni di FdI che ha “scompigliato la capigliatura” a qualcuno assicurando che “Musumeci è il suo candidato”. La fazione berlusconiana dovrà rispondere a questo terremoto in Regione e nelle Città metropolitane. Per Messina, sta riferendo un nome più frequente, nel rispetto delle gerarchie, mediante le individualità quali la Coordinatrice Cittadina di Messina e deputata Bernardette Grasso e il Capogruppo all’Ars Tommaso Calderone. Grasso sottolinea che “le indicazioni partiranno dal tavolo regionale anche verso Messina e Palermo ma Forza Italia è pronta ad esprimere anche il nome dell’onorevole Siracusano, una giovane donna che si è impegnata molto al Parlamento nazionale. Ma ogni proposta va condivisa in sede regionale. Oggi possiamo essere interpreti di quei moderati che a Messina non si sono più riconosciuti in un partito”. Calderone è proteso verso la discesa in campo di Siracusano perché raccoglie consensi, proprio per aver lottato contro la baraccopoli messinese. Sull’ipotetica candidatura dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Calderone replica: “Non ha dialogato con il nostro partito”.  Il Capogruppo della Lega all’Ars Antonio Catalfamo analizza: “Tra i nostri dirigenti abbiamo profili anche in abbondanza che per esperienza possono ricoprire il ruolo di sindaco. Questo non significa che il sindaco sarà della Lega ma non avremmo problemi se la coalizione decidesse di darci quest’onere. Dire i nomi troppo presto è il miglior modo per bruciarli”. E tuona: “Dobbiamo dosare la situazione con gli alleati perché si dovrà stabilire in un’unica soluzione il presidente regionale e i sindaci di Palermo e Messina. Niente riflessioni isolate”. 

Sicilia Futura con chi starà? 

Il Gruppo, che nella provincia di Messina, fa capo all’ex deputato peloritano Beppe Picciolo sicuramente proporrà una propria lista alle Elezioni Comunali e potrebbe appoggiare il candidato del Centrodestra. Se dovesse emergere la candidata Matilde Siracusano, secondo il Coordinatore, “lei potrebbe scaldare anche i cuori dei centristi, un gesto che è indispensabile per coagulare i consensi di un unico programma”. Tanti, tra cui Buzzanca, hanno proposto a Picciolo di correre alla sindacatura di Messina ma lui ha declinato l’offerta per quanto rappresenterebbe un moderato abbracciando il favore di tutti. Sostiene per la sua professione “di non averne il tempo e le competenze specifiche amministrative; sarebbe fiero di farlo ma non è nelle sue corde e ringrazia tutti”. Per le regionali il medico dentista vorrà provare come candidato all’Ars in una coalizione. Sulle eventuali vicinanze, è netto: “Il gruppo parlamentare di Italia Viva si è dissolto come neve al sole: Edy Tamajo e Nicola D’Agostino sono con Sicilia Futura mentre Michele Sodano e Luca Sammartino sono andati con la Lega. Sicilia Futura ha un legame di amicizia con Forza Italia e più propriamente un legame tecnico con il Governo Musumeci. Noi siamo spettatori che sperano che la vertenza tra i due presidenti si ricomponga. Saranno costretti a stare insieme se non si vuole perdere. Noi siamo un movimento territoriale che è in ottimi rapporti con tutti”. Un’amicizia con Davide Faraone in quota Italia Viva resta ma non si fa politica insieme. Ci vuole una linea unitaria. Tamajo e D’Agostino collaborano con Forza Italia su Palermo e Catania per cui rappresentano una probabile stretta tra Picciolo, Calderone e Grasso ma tutto è in continua evoluzione. Avere un candidato presidente di Governo di Sicilia Futura non sarebbe pensabile, sarebbe una iperbole.  Sulla candidatura di Basile nell’entourage De Luca, Picciolo afferma: “C’è una soddisfazione e gioia personale (ma non politica) per la candidatura di Federico. Ma il problema dell’appartenenza politica era stato già superato con la nomina a direttore generale in quota De Luca”. Si potrebbe alleare con l’ex Sindaco? “Gli unici collegamenti con De Luca possono essere ferroviari – ironizza Picciolo -. Non sarà mai un amico perché ha la capacità di creare steccati politici. Nella mia vita, io ho sempre tolto le barriere”. 

Come reagisce il Centrosinistra? 

La coalizione di Centrosinistra è disposta a vagliare nuove leve della politica come per i Pentastellati anche attingendo dai gruppi civici, purché si presentino soggetti efficaci che abbiano brillato per competenza nei loro ambiti occupazionali. Sappiamo che per Statuto il M5S disdegna le autocandidature mentre il Pd in genere risolve con le Primarie. Uno dei punti fermi a Montecitorio che è il deputato del Pd Pietro Navarra rimarca la tesi che “occorre evitare la sponsorizzazione dei nomi di probabili o definitivi candidati a Sindaco, per non scoprirci prima del dovuto. Le personalità presenti tra noi sono in grado di portare alla vittoria il partito”. Anche il Segretario Cittadino Franco De Domenico e il Capogruppo del Consiglio comunale Gaetano Gennaro si accodano alla scia di un ragionamento collegiale che stimoli tutte le altre forze, da Articolo Uno a MessinAccomuna (laboratorio partecipativo dell’ex Sindaco Accorinti e del suo ex assessore Signorino).


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