"La cucina va messa qua". Le "fatiche" dell'imprendibile Messina Denaro - Live Sicilia

“La cucina va messa qua”. Le “fatiche” dell’imprendibile Messina Denaro

Lo cercavano per mari e monti, lui era indaffarato nel trasloco

PALERMO – È vero, ex post è facile lasciarsi andare a commenti dissacranti. La freddissima cronaca dell’arresto dei fratelli Antonio e Vicenzo Luppino aggiunge, però, un tassello che provoca quantomeno sbigottimento. Lo cercavano per mari e monti e lui, l’imprendibile Matteo Messina Denaro, un giorno di giugno di due anni fa dirigeva le operazioni di trasloco dei mobili nella sua nuova casa. Mica in una landa desolata o in mezzo alle montagne ma nella principale e trafficata via di accesso al paese di Campobello di Mazara.

Come un tizio qualunque attese l’arrivo degli impiegati dell’impresa di trasporti. “Questo mettiamolo qua, quest’altro là”. Teneva particolarmente alla cucina, almeno quanto al nuovo piatto doccia che si era fatto comprare e montare nella casa di vicolo San Vito. Il boss stragista non si nascondeva, fu lui a contattare l’autotrasportatore a cui aveva pure mandato via WhatsApp le foto dei mobili in modo che non ci fossero imprevisti. Il trasloco è una faticaccia che in confronto la latitanza deve essere stata una passeggiata.

Di nulla si privava il capomafia, in una stagione in cui non c’erano avvisaglie della malattia che lo avrebbe ucciso. Cene e feste di compleanno incluse. Che si aggiungono ai pranzi della domenica, alle partite a poker, alle gite al mare e ai tatuaggi eseguiti in centro a Palermo. Tutte cose di cui si era già avuta notizia. Una normalità che stride di fronte a quelli che Alfredo Montalto, il giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’ordine di custodia cautelare per i fratelli Luppino, definisce “controlli eccezionali”.

L’unica cosa che Messina Denaro non ha fatto, almeno alla luce del sole – sarebbe stato davvero troppo – è stato incontrare i familiari. Si è accontentato di un giro natalizio in auto con tappe davanti alle case di Lorenza Alagna, la donna che lo ha reso padre, e le sorelle Bice e Rosalia. le uniche in famiglia mai arrestate.

È stato il suo punto di forza: vivere come un uomo qualunque contando sul silenzio complice di chi non può non averlo riconosciuto e sull’effetto sorpresa. Chi mai si sarebbe aspettato che l’uomo più ricercato del pianeta facesse un trasloco ad una manciata di chilometri dalla casa dove è nato e cresciuto.


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