Miccoli e Palermo: divorzio amaro - Live Sicilia

Miccoli e Palermo: divorzio amaro

Anche Liverani dice addio
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Se non fosse che a fine stagione darà l’addio, potremmo tranquillamente parlare di caso. Fabrizio Miccoli e il Palermo stanno ormai per divorziare. I gol della stagione scorsa, il “no” al Birmingham, in un primo momento davano l’idea di un amore bello e concreto. Invece no, il calcio spesso è duro. Succede che un Re, in un anomalo pomeriggio di maggio bagnato da una copiosa pioggia, dia l’addio, tra mille pugnalate al cuore e lacrime interne che bagnano l’anima. Una pugnalata, forse, gliel’ha data anche Rossi. Sì, perché, il tecnico rosanero, ieri lo ha sostituito nel bel mezzo di una partita che il Romario del Salento stava onorando e rispettando, giocando con impegno e dedizione, manco fosse una finale, quella finale che sicuramente non giocherà. La sostituzione ha scatenato in Miccoli un vortice di rabbia: calcio alla bottiglietta, pugno alla panchina, qualche parola di troppo, insomma polemica pura.

Il capitano, probabilmente, voleva giocare tutto il match, il suo ultimo match, del resto stava anche giocando bene, sfiorando il gol in un paio di circostanze. La domanda allora sorge spontanea: perché Rossi lo ha sostituito? Miccoli si stava divertendo, aveva tutto il pubblico dalla sua parte, e mentre alcuni suoi compagni avevano legittimamente la testa solo alla partita dell’Olimpico, lui scorazzava libero e allegro tra le mezze pozzanghere del Barbera cercando la sua ultima rete con la maglia che ha amato per quattro anni. Poi all’improvviso quello che non ti aspetti: sostituzione.  Il suo addio è testimoniato anche dall’ultimo saluto che il salentino ha rivolto alla curva a fine partita: applausi, qualche coro, e poi via. Via anche Liverani, che ieri, ha ribadito per l’ennesima volta di voler dare l’addio a fine stagione. Il regista romano però al contrario di Miccoli potrebbe ancora giocare la sua ultima partita con il Palermo. Fuori Bacinovic per squalifica, out Acquah per infortunio, a Roma dovrebbe toccare a lui guidare la manovra della squadra. Ieri non ha giocato male, ma in questa settimana deve cercare di fare il pieno di carburante se vorrà essere maggiormente incisivo. Addio a quindi a due senatori che hanno scritto pagine della storia rosanero, il calcio è questo, ti esalta e idolatra, ma sa anche farti male.


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