Miccoli: "Finirò la carriera qui |Sabato la gara della vita" - Live Sicilia

Miccoli: “Finirò la carriera qui |Sabato la gara della vita”

Il capitano del Palermo Fabrizio Miccoli

Il numero dieci rosanero dichiara amore eterno al Palermo: "Le parole del presidente mi hanno fatto piacere, siamo vicini al rinnovo di contratto. Voglio giocare altri due anni e poi dirò basta. Mi sono guardato attorno, ma quando c'è di mezzo il Palermo si azzera tutto e si ricomincia. Col Genoa ci giochiamo un campionato, il pubblico non ci abbandonerà".

Il capitano del Palermo
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PALERMO – E’ arrivato il suo momento. Le ultime speranze di squadra e tifosi del Palermo sono strettamente legate alle sue giocate, a quelle del capitano Fabrizio Miccoli. Chi spesso lo ha dato come a un passo dall’addio dovrà ricredersi anche questa volta: un buon capitano non abbandona mai la sua nave, nemmeno quando le acque diventano improvvisamente mosse e rischiano di farti affondare. Miccoli sposerà per altri due anni il Palermo, il rinnovo è ormai alle porte, manca solo il crisma dell’ufficialità.

Dopo l’annuncio di Zamparini, arrivano in conferenza anche le parole del capitano: “Sicuramente sono contento delle parole del presidente, ne stiamo parlando, stiamo trattando, poi ancora non ho firmato ma posso dire che ci sono stati passi in avanti sia da una parte che dall’altra, non dovrebbe mancare tanto. E’ una situazione particolare, se vogliamo è l’ultima cosa a cui pensare adesso, le priorità sono altre. Se fossimo stati a metà classifica sarei stato più contento, e poi avrei potuto con maggiore tranquillità discutere del mio contratto. Adesso mi viene difficile parlare del contratto però sono contento che stiamo arrivando a una conclusione”.

Miccoli non nega che tanti club hanno mostrato interesse nei suoi confronti ma poi fa una dichiarazione d’amore al Palermo che fa capire quanto sia grande l’attaccamento del numero 10 ai colori rosanero dove pensa di chiudere la carriera: “Ho analizzato altre situazioni, sono realista con me stesso, ho voglia di giocare altri due anni e poi basta. Ho la voglia, mi sono guardato intorno, con diverse squadre. Quando si tratta del Palermo però poi viene azzerato tutto e si ricomincia”. Miccoli pensa però ad altro, pensa al campionato maledetto del suo Palermo e ovviamente si concentra solo sulla lotta salvezza: “Questa settimana abbiamo provato diversi moduli. Personalmente penso che questa squadra possa giocare con due punte ed un trequartista ma è un mio pensiero ovviamente. Manco da un mese, non vedo l’ora di rientrare in campo e di dare tutto me stesso. Per un motivo o per un altro non ho potuto giocare. Io penso che la mia assenza per le partite con Atalanta e Pescara si sia fatta sentire, a prescindere se avessi giocato o meno. A Verona sono voluto andare per forza, anche per dare un contributo e stare vicino ai miei compagni”.

I passi di un campionato “dannato” riguardano anche la gara di Cagliari e la squalifica inflitta al capitano rosanero per una parola di troppo: “Da quando gioco a calcio non ho mai visto una situazione come la nostra, abbiamo perso almeno 10 punti negli ultimi minuti. Abbiamo preso un gol a Cagliari ingiustamente, io non ho detto niente, ho avuto un gesto di stizza ma non era nei confronti di nessuno. Ho detto che mi stavo giocando il campionato, ma non ce l’avevo con nessuno. Ci siamo alzati tutti, ho preso 2 giornate e non capisco perché. Abbiamo il dovere di crederci, poi si guarderà avanti, in una categoria o nell’altra. Dobbiamo crederci fino a quando la matematica non ci condanna”. Poi il capitano parla delle scelte societarie: “I problemi societari non fanno bene, anche il presidente si è preso le sue responsabilità su questa cosa. Ma noi dobbiamo pensare a giocare e basta. Quest’anno non c’è stato un progetto e lo stiamo pagando, la società ha preso le sue responsabilità, noi ci prendiamo le nostre e stiamo pagando. E’ ridicolo dire di chi è la colpa, dobbiamo dare tutto fino alla fine. Vedendo il calendario, io ci credo veramente”. Anche Miccoli è consapevole che la gara di sabato contro il Genoa è fondamentale: “E’ normale che tutto dipende da sabato, sarà fondamentale vincere, perché è impensabile salvarsi senza vincere una partita in casa. Sabato ci giochiamo la vita, ci giochiamo un anno, basta pensare quello per fare capire quanto conta questa partita. I tifosi? Posso chiedere a loro di continuare a sostenerci come hanno sempre fatto, ma mi metto nei loro panni e capisco che non c’è più l’entusiasmo di una volta. Con l’Atalanta e con la Lazio lo stadio era pieno. Sabato è la partita dell’anno, non penso che il pubblico diserterà questo appuntamento”.


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