Miele, il bimbo abbandonato: interpellanza urgente alla Camera

Miele, il bimbo abbandonato: interpellanza urgente alla Camera

A presentarla i deputati di Lega e Forza Italia

CATANIA – Un’interpellanza urgente ai ministri della Giustizia, dell’Interno e della Famiglia è stata presentata alla Camera dei deputati dai parlamentari della Lega e di Forza Italia per chiedere se “non si ritenga opportuno promuovere un’iniziativa ispettiva in relazione all’operato degli uffici giudiziari coinvolti sia dagli uffici dell’anagrafe che hanno consentito il riconoscimento” sul caso del piccolo Miele. Nell’atto ispettivo, prima firmataria l’ex magistrata Simonetta Matone, si chiede “quali iniziative si intendano intraprendere per la tutela del diritto fondamentale del minore e della sua vita privata e familiare”.

Miele, il bimbo abbandonato

La vicenda è quella del piccolo Miele, che era stato abbandonato e poco dopo la nascita, il 4 novembre del 2020, era stato dato in affido alla coppia che ne ha chiesto l’adozione, ma la madre naturale ha chiesto di riaverlo con sè e la Corte d’appello di Catania, con provvedimento confermato dalla Cassazione, ha trovato un vizio di forma nella procedura e disposto che torni da lei entro il 28 dicembre prossimo. La coppia ha lanciato anche una petizione online sul portale Change.org “Lasciate Miele con la sua mamma e il suo papà” che ha già raccolto quasi 38mila firme. Per gli interpellanti nelle procedure “sussistono macroscopiche violazioni di legge, in dispregio del criterio del superiore interesse del minore che costituisce, anche ai sensi dell’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, parametro inderogabile di giudizio”.

Il documento

Nel documento si sottolinea “il violento e illegittimo espianto del bimbo dalla situazione affettiva in cui è cresciuto, dopo essere stato partorito con modalità brutali e abbandonato alla nascita, per impiantarlo in situazione ignota, priva dei necessari approfondimenti non considerando – prosegue l’interpellanza – se risponda alle di lui esigenze o se lo getterebbe in un’ulteriore dimensione di abbandono, con pregiudizio gravissimo e irreparabile al suo migliore sviluppo psico-fisico, in violazione del disposto degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione”.

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