Ex Pip: tetto al reddito | Fuori chi rifiuta un lavoro - Live Sicilia

Ex Pip: tetto al reddito | Fuori chi rifiuta un lavoro

I soldi della Regione. E' la norma "ammazza Pip", per Giuseppe Milazzo di Ncd, quella approvata come emendamento alla finanziaria su proposta del Movimento 5 Stelle. E è stata subito polemica.

la polemica
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PALERMO – I deputati del M5s finiscono nel mirino degli ex Pip per una norma che taglierebbe fuori dalle proroghe alcuni precari. L’emendamento, approvato sabato scorso, prevede il tetto di 20mila euro di reddito Isee per potere accedere alla proroga, ma non è tutto: secondo la modifica approvata, verranno depennati dall’elenco dei 3.200 lavoratori tutti coloro che rifiuteranno le proposte lavorative fatte dall’amministrazione regionale.

A scagliarsi contro la norma, definendola ‘ammazza-Pip’, è il deputato del Ncd, Giuseppe Milazzo, che in una nota bolla i parlamentari come “irresponsabili e demagogici”, stesso giudizio espresso per la maggioranza che ha sostenuto il provvedimento. “Ridicolo, se non fosse tragico – sostiene Milazzo -. Perché comunque di cifre ridicole stiamo parlando, specialmente se rapportate a tutto il nucleo famigliare. Questo significa che se soltanto un lavoratore ex Pip convivesse col fratello, tanto per esplicare uno dei mille esempi che si potrebbero fare, e a causa di ciò il parametro Isee salisse, ebbene il lavoratore si vedrebbe depennato, costretto alla fame e la sua stessa dignità lavorativa verrebbe azzerata”. “Quindi, per ovviare a questa castroneria sociale, che cancella in un sol colpo ogni diritto acquisito e un posto di lavoro – conclude Milazzo – ho già preparato una nota che sto per inviare al commissario dello Stato per aiutarlo, essendo io persona radicata nel territorio, nella sua analisi e una richiesta al presidente della Regione perché intervenga, possibilmente prima del voto finale alla Finanzaria, e, quantomeno, innalzi il tetto Isee a 25.000 euro, e anche per riparare lo stesso presidente da una sua leggerezza commessa in Aula esprimendo parere favorevole”.

Il capogruppo del M5s, Giancarlo Cancelleri, però, difende la norma: “Il tetto Isee di 20mila euro è alto, chi lo supera probabilmente non ha i requisiti per poter essere considerato a basso reddito; probabilmente questo da’ fastidio a qualcuno”.

E poco dopo, è arrivata anche una replica ufficiale del Movimento 5 stelle: “Né irresponsabili, né demagoghi, solo mossi da considerazioni di tipo logico e dalla massima onestà intellettuale”, si legge nella risposta a Milazzo. “Un indicatore di questo tipo – affermano i deputati Cinquestelle – è indice di una situazione economica tutt’altro che difficile, a dispetto di quello che vuole fare credere Milazzo. E questo anche nel caso di un parente convivente, l’esempio che il deputato porta a sostegno della sua infondata tesi. Il nostro emendamento non vuole penalizzare nessuno, specie se appartenente alle categorie disagiate. Nel rispetto di tutti i siciliani, non vuole nemmeno favorire, però, la permanenza nel bacino dei Pip di coloro per i quali questo lavoro non è fonte di sopravvivenza”. “Non vorremmo – continuano i parlamentari M5S – che l’appassionata difesa di Milazzo nascondesse precisi nomi e cognomi”. “Milazzo – concludono i deputati Cinquestelle – evidentemente tiene a conservare la palma di difensore dei Pip ad ogni costo, come in occasione della scorsa Finanziaria. Peccato, però, che la norma sui Pip, che strenuamente difese anche allora, era contenuta in una legge che lui per primo non votò”.


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