Moncada si appella a Lombardo: |“Bloccati dalla burocrazia” - Live Sicilia

Moncada si appella a Lombardo: |“Bloccati dalla burocrazia”

Salvatore Moncada ha convocato una conferenza stampa per denunciare la fase di stallo dei progetti della Moncada Energy Group in Sicilia dove, a suo dire, tutto si perde nei meandri della burocrazia. Un appello è stato lanciato al presidente della Regione, Raffaele Lombardo e 150 milioni di investimenti annui sono al momento bloccati

Da due anni aspetta. Senza esito. Prima ha pazientato, poi ha preso a lanciare comunicati stampa, oggi Salvatore Moncada, il re siciliano dell’eolico, ha invitato i giornalisti per lanciare il suo grido di esasperazione e per chiedere a gran voce l’intervento della politica, in particolare del presidente della Regione e degli assessori regionali della sua provincia.

Il problema si chiama assessorato regionale al Territorio, dove i progetti presentati dal gruppo leader nel settore delle energie rinnovanili si vanno sistematicamente a infrangere, ha raccontato Moncada, da circa tre anni. Ovvero, nel periodo in cui a dirigere il territorio è stato Pietro Tolomeo, che il valzer delle nomine deciso da Lombardo ha spostato a un altro dipartimento.

L’imprenditore parla di 150 milioni di investimenti per un anno che restano bloccati dalla burocrazia. E cita alcuni casi emblematici, a suo dire, tra i 15 progetti che giacciono “negli armadi dell’assessorato”, casi di pratiche “bloccate senza motivo”. Come quella per impianti di biomasse ad Agrigento, per i quali dall’inizio del 2007 il gruppo Moncada attende il decreto di emissione fumi. O come la vicenda di Porto Empedocle, dove Moncada deve realizzare un grande impianto di turbine eoliche e dove il gruppo si è proposto di dragare gratuitamente il porto, ma aspetta da tempo una concessione demaniale malgrado il parere positivo espresso dal funzionario dell’assessorato. Poi c’è la vicenda di un parco eolico nell’Agrigentino: i terreni su cui doveva sorgere il progetto aveva problemi di criminalità,”dopo la denuncia abbiamo spostato le macchine per non favorire la mafia. Aspettiamo ancora la variante”.

Il tutto frena non solo i progetti del gruppo Moncada ma anche la possibilità di ricadute occupazionali, sottolinea l’imprenditore, in un territorio che registra una fuga di cervelli. “Noi assumiamo ingegneri. E c’è gente che lascia Udine con la famiglia per venire a lavorare da noi in Sicilia”, racconta con orgoglio Moncada, il cui gruppo conta 200 dipendenti, lavora in Stati Uniti, Bulgraia, Romania, Albania, Mozambico e Tunisia e ha un piano di investimenti nei prossimi cinque anni di un miliardo e mezzo solo in Sicilia. Burocrazia permettendo.

Dal canto suo, Pietro Tolomeo, direttore generale da poche settimane passato dal Territorio alle Foreste, sentito da LiveSicilia la mette così: “Non ho nulla da rispondere al signor Moncada. Sono un burocrate e applico la legge. Abbiamo bocciato un progetto allegando una lettera di Terna che dice di essere in grado di immettere in rete solo dopo il 2012 1.500 megawatt, quando ne erano stati approvati più di 2000. Posso solo dirle che il signor Moncada dovrà rispondere in sede civile delle accuse infamanti a me rivolte. Sembra quasi che siamo davanti al miracolo dell’unico ‘senza peccato’ che scaglia la prima pietra”.


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