PALERMO – “Mi ha puntato l’arma e ha premuto il grilletto, ma ho udito click click, come se l’arma fosse scarica o inceppata. Lui era dal lato della piazza a piedi. Non ricordo nemmeno il colore dell’arma. Ho purtroppo nella mia mente i miei amici che sono morti”.
Le parole di un testimone scampato alla morte confermano che la strage di Monreale ha rischiato di avere un bilancio ancora più pesante. Le vittime potevano essere molte di più.
Dopo la convalida dell’arresto di Samuel Acquisto, il diciottenne dello Zen 2 che resta in carcere, è possibile mettere a posto quasi tutti i tasselli della ricostruzione eseguita dalla Procura e dai carabinieri. Manca il nome del secondo assassino.
All’1.30 del 27 aprile scoppia la rissa. Salvatore Turdo rimprovera uno dei ragazzi palermitani. Fa “lo sborone” con lo scooter e rischia di investire qualcuno. La strada è piena di gente, sono i giorni dei festeggiamenti in onore del Santissimo Crocifisso. Andrea Miceli cerca di calmare gli animi, ma viene colpito al volto con un casco. Scoppia il putiferio.
Miceli reagisce e colpisce con un pugno Calvaruso che perde l’equilibrio e cade dallo scooter. Si allontana da via Benedetto D’Acquisto ma pochi minuti dopo ritorna. Mentre cammina estrae la pistola dalla tracolla e spara due colpi in aria. È ora che Acquisto lo avrebbe incitato a prendere “il ferro” e a sparare ad altezza d’uomo. Cosa che avviene.
“Massimo (Massimo Pirozzo, la terza vittima ndr) è stato colpito dopo che Turdo già era a terra vicino la Banca – racconta la fidanzata -. Il mio ragazzo vedendolo a terra infatti gli andava incontro per aiutarlo e mentre stava per raggiungerlo è stato colpito da un proiettile al collo”.
Poco dopo transita la moto Bmw guidata da Acquisto. Si ferma al centro della strada. Sopraggiunge il secondo assassino e sale a bordo. Indossa un giubbotto o una giacca chiara. Si alza in piedi sulla sella, si volta verso destra e inizia a sparare. Quando si allontana mostra i muscoli in segno di vittoria. Anche Calvaruso sale in moto e scappano in tre.
Chi è il terzo assassino? Qualcuno lo descrive alto un metro e 70 centimetri circa, magro, capelli scuri e barbetta chiara. Secondo un testimone, che conosce le armi, impugnava una pistola Beretta.