Monte Po, sigilli ad area di 1,5 ettari |Inchiesta avviata dopo un esposto - Live Sicilia

Monte Po, sigilli ad area di 1,5 ettari |Inchiesta avviata dopo un esposto

La Procura ha già inviato richiesta di convalida del sequestro al Gip. L'ipotesi di reato contestata (al momento contro ignoti) è di abbandono incontrollato di rifiuti speciali e di omesso controllo.

Amianto e rifiuti tossici
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CATANIA – Una distesa di amianto interrata lì da non si sa quanto tempo. Una discarica immensa a pochi metri da un’altra già sequestrata dalla Forestale per la presenza di rifiuti tossici. Non c’è pace per il quartiere di Monte Po che, negli anni, ha visto emergere, nel vero senso del termine, enormi quantità di rifiuti tossici e altamente inquinanti, sotterrati nelle vaste aree abbandonate della zona. Stavolta non si tratta del parco di Monte Po, di cui ben 4 ettari e mezzo sono stati sequestrati nel 2012, ma dell’area più a sud, nei pressi del torrente Acquicella.

Una distesa di 15 mila metri quadri sulla quale stamattina sono stati posti i sigilli, in seguito alle numerose denunce da parte del consiglio della quinta circoscrizione e soprattutto dopo un esposto presentato circa un mese fa da alcuni residenti – che si sono rivolti anche alle Iene e a Striscia La Notizia – preoccupati della presenza di grosse quantità di amianto.

A inquinare terreno e aria, infatti, stando anche a quanto certificato dall’Arpa, tre enormi cisterne con copertura in eternit – dal diametro di 50 metri di lunghezza posizionate all’interno di un terrapieno – che sembrerebbero in uso alla Sidra, la società che distribuisce l’acqua nel Comune di Catania. Condizionale d’obbligo, come specificano gli inquirenti che, infatti, hanno aperto un fascicolo contro ignoti. Restano ancora da ricostruire i passaggi burocratici degli ultimi cinquant’anni.

L’INCHIESTA – Il fascicolo, di cui sono titolari i pm Angelo Busacca e Giuseppe Toscano, è stato aperto a seguito di un esposto presentato lo scorso mese. Avviati gli accertamenti affidati al Corpo Forestale, è stato chiesto un parere tecnico all’Arpa sulla tipologia di rifiuti presenti nel terreno di proprietà della Sidra. L’esito parla di amianto. Ed è a quel punto che è scattato il provvedimento d’urgenza per il sequestro preventivo dell’area. La Procura ha già inviato richiesta di convalida del sequestro al Gip.

L’ipotesi di reato contestata (al momento contro ignoti) è di abbandono incontrollato di rifiuti speciali e di omesso controllo. Gli investigatori stanno accertando inoltre tutti i passaggi relativi alla proprietà dell’opera, del terreno e anche della consegna dei lavori per poter definire le reali responsabilità. Un lavoro non semplice visto che si dovranno analizzare documenti e atti a partire dagli anni ’90.


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