"Stop ai finanziamenti agli enti| O faccio causa alla Regione" - Live Sicilia

“Stop ai finanziamenti agli enti| O faccio causa alla Regione”

Il segretario Generale va al contrattacco nei confronti della Regione, che lei stessa rappresenta: "Le somme concesse come extra budget agli enti di Formazione devono essere recuperate". In caso contrario farà causa ai soggetti indicati nell'epigafre. Tra questi il dirigente generale del dipartimento Formazione e Lavoro Anna Rosa Corsello.

patrizia monterosso
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PALERMO – “Bloccate i finanziamenti agli enti regionali. O vi faccio causa”. Patrizia Monterosso va al contrattacco e avverte la Regione: “Devono essere recuperate immediatamente le somme concesse come extra budget agli enti di Formazione”. In caso contrario, il Segretario generale della Regione si vedrebbe “costretta, suo malgrado, a promuovere le opportune azioni legali, sia in sede civile che penale, per la tutela delle proprie ragioni e dei propri diritti”. Insomma, il capo dell’amministrazione regionale è pronto a far causa alla stessa amministrazione di cui rappresenta il vertice. E l’obiettivo specifico dell’eventuale denuncia della Monterosso, è rappresentato dall'”amministrazione regionale e dai dirigenti in epigrafe indicati”. L’epigrafe, per intenderci, è quella dell’atto extragiudiziale presentato dalla Monterosso lo scorso 17 ottobre. Una costituzione in mora, un “avvertimento”. E i dirigenti indicati nella parte introduttiva del documento sono il dirigente generale del dipartimento Formazione e del dipartimento Lavoro Anna Rosa Corsello, e i dirigenti del dipartimento Formazione, Marcello Maisano, Domenico Giubiliaro, Michele La Cagnina, Giuseppe Amodei, Giuseppa Picone.

Ai dirigenti, nel suo atto stragiudiziale, la Monterosso ricorda come già due sentenze del TAR abbiano definito illegittime le integrazioni ai budget previsti dai piani formativi degli anni passati. Anni nei quali l’attuale segretario generale ha quasi sempre rivestito il ruolo di dirigente generale del dipartimento che si occupava della gestione della Formazione professionale in Sicilia. Ma proprio quelle “integrazioni” sono anche finite sotto la lente della Procura della Corte dei Conti, che ha già “rinviato a giudizio” la stessa Monterosso oltre a ex assessori e burocrati regionali.

In particolare, sotto processo per un presunto danno erariale ci sono attualmente i politici e i dirigenti che hanno gestito la formazione nel 2007. Tra i destinatari degli inviti a dedurre (questo è il nome del “rinvio a giudizio” in occasione di inchieste della magistratura contabile) ci sono l’ex Governatore Raffaele Lombardo (l’ipotesi di danno erariale che gli viene contestata è di 224 mila euro), gli ex assessori al Lavoro, Santi Formica (386 mila euro), Carmelo Incardona (830 mila) e Luigi Gentile (224 mila euro). Fra i burocrati, appunto l’attuale segretario generale di Palazzo d’Orleans, Patrizia Monterosso (270 mila euro), l’ex capo dipartimento Alessandra Russo (386 mila euro) e l’ex dirigente del servizio gestione, Antonino Emanuele (265 mila euro).

Un procedimento che presto potrebbe già arrivare alla sentenza di primo grado. È i prossimi step del processo emergono proprio dall’atto di messa in mora presentato da Patrizia Monterosso. “Alla prossima udienza del 18 dicembre 2013 – scrive infatti il Segretario generale – andrà in decisione il giudizio erariale pendente in primo grado innanzi la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti”. Insomma, bisogna far presto. Perché un modo per evitare che, a metà dicembre, la Corte dei Conti possa infliggere una sentenza di condanna per danno erariale alla dirigente e agli altri politici, c’è. Ed è quello del recupero delle somme indebitamente erogate negli anni passati agli enti. Un’operazione, tutto sommato, si legge nell’atto presentato dalla Monterosso, molto semplice. “L’amministrazione regionale – scrive – ha la possibilità di un comodo ed immediato recupero delle somme indebitamente erogate a titolo di integrazioni”. Qual è il “comodo” sistema per recuperare quei soldi che gli stessi dirigenti hanno indebitamente erogato negli anni passati? Semplice. Basta operare attraverso la “compensazione di crediti legittimamente vantati dagli stessi enti formativi nei confronti della Regione siciliana a valere sui Prof successivi e sugli altri finanziamenti a qualsivoglia titolo ottenuti (Oif, sportelli multifunzionali, etc.)”.

Insomma, la soluzione è facile. Basta bloccare i finanziamenti agli enti che negli anni passati hanno goduto delle integrazioni avallate dagli stessi dirigenti messi sotto processo dalla Corte dei conti. E la Regione sarebbe “obbligata” a recuperare quelle somme. Un obbligo che potrebbe consentire a quei politici e a quei burocrati coinvolti nell’inchiesta della Procura della Corte dei Conti di evitare la condanna in primo grado. E una richiesta ingente di risarcimento alla Regione. Ogni omissione e ulteriore ritardo, spiega poi la Monterosso, “arrecherebbero gravissimo ed irrimediabile pregiudizio all’odierna istante (alla stessa Monterosso, quindi, ndr)”.

Insomma, le somme vanno recuperate. E subito. Il segretario generale, infatti, in conclusione, invita i dirigenti, tra le altre cose, “a sospendere ogni erogazione di risorse a qualsivoglia titolo vantati dagli enti formativi, beneficiari delle integrazioni di finanziamenti sui Prof”, “a sospendere ogni erogazione di risorse a valere sui Prof, Avviso 20, Oif, Sportelli multifunzionali” fino a raggiungere la somma indebitamente erogata. In caso contrario, la Monterosso si riserva di fare causa alla Regione. Di aprire un contenzioso, insomma. Uno dei motivi, quello dei contenziosi aperti da ex dipendenti nei confronti della Regione, sufficienti a escludere gli stessi da ogni possibilità di prosecuzione della propria attività nell’amministrazione regionale. Ultimo caso, ad esempio, quello degli ex addetti stampa: “Come faccio – commentò Crocetta – a pensare di riassumere persone che hanno fatto causa alla Regione?”. Come si comporterebbe il governatore nel caso in cui il contenzioso fosse mosso dal Segretario generale, per di più esterno all’amministrazione? Questo potrà dirlo solo il tempo. Anche perché l’ipotesi della denuncia è ancora evitabile. E in effetti, l’atto di costituzione in mora avanzato da Patrizia Monterosso ha già ottenuto un immediato riscontro. Appena quattro giorni dopo, ad esempio, e siamo al 21 ottobre, la dirigente generale del dipartimento Lavoro Anna Rosa Corsello scrive a tre dirigenti. Li invita ad adeguarsi alle disposizioni previste dall’atto stragiudiziale della Monterosso, ricorda i rischi a cui possono andare incontro, in caso di inadempimenti, e fissa al 20 novembre il termine perentorio per la definizione delle procedure di competenza. Insomma, è iniziata la corsa per bloccare i finanziamenti agli enti di Formazione che avevano ricevuto gli extra budget negli anni passati. E anche quella per evitare che politici e burocrati possano essere condannati in primo grado a un danno erariale milionario. Una sentenza che potrebbe condurre a una incredibile guerra alla Regione. Col Segretario generale Patrizia Monterosso, già pronta a denunciare l’amministrazione della quale rappresenta il vertice.


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