Movida, nuovo rinvio del Tar - Live Sicilia

Movida, nuovo rinvio del Tar

Dopo il rinvio di un primo ricorso di una settimana fa, il Tar ha posticipato al 6 settembre anche l’istanza cautelare d’urgenza degli esercenti. Dalla prossima settimana in Consiglio dovrebbe prendere il via la discussione sul Put. La grande novità sarà la zonizzazione acustica di Palermo.

PALERMO – Doccia fredda per i gestori dei pub di Palermo che hanno fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza sindacale dell’amministrazione Orlando che ha imposto rigidi paletti sull’intrattenimento notturno. Il presidente del Tar ha rinviato all’udienza del 6 settembre l’analisi dell’istanza cautelare d’urgenza che gli esercenti hanno presentato qualche giorno fa per chiedere l’immediata sospensione dell’ordinanza. La decisione del giudice segue di una settimana un altro rinvio che i gestori hanno dovuto incassare sul primo ricorso presentato a inizio luglio e anch’esso posticipato al 6 settembre.

Nulla da fare, dunque, per gli esercenti, che, fin dalla sua entrata in vigore l’1 giugno scorso, si sono schierati contro l’ordinanza della giunta Orlando, che ritengono economicamente dannosa oltre che insufficiente nell’azione di contrasto all’abusivismo commerciale e all’abbandono di rifiuti nelle strade. Dal canto suo, l’amministrazione ha sempre difeso strenuamente sia il provvedimento sia il suo principale fautore, l’assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco, malgrado le aspre polemiche scaturite dai nuovi limiti in materia di orari e volume della musica e dal divieto di servire all’esterno dopo la mezzanotte bevande in vetro o in lattina.

E così l’ordinanza resterà in vigore fino al 30 settembre e se il Tar alla fine dovesse dare ragione agli esercenti si tratterebbe di una vittoria di Pirro, buona soltanto per poche settimane e con l’estate ormai agli sgoccioli. Per i commercianti a nulla è valso far fronte comune riunendosi nell’associazione “Vivo civile”, il cui presidente Antonio Ferrante, riservandosi di fare una comunicazione ufficiale nel pomeriggio, per il momento preferisce limitarsi a un laconico commento a caldo: “Sono amareggiato. Prendiamo atto del fatto che la giustizia non ha deciso”.

Ma le novità in materia di intrattenimento notturno potrebbero non finire qui: dalla prossima settimana, in attesa di una più ufficiale definizione anche in questo caso prevista per settembre, dovrebbe iniziare la discussione sul nuovo Piano Urbano del Traffico in seno al Consiglio comunale. Il Put, previsto per legge e già presente in diversi capoluoghi italiani, delibererà anche sulla zonizzazione acustica di Palermo suddividendo la città in diverse aree acustiche con severi limiti alle emissioni sonore e ai decibel consentiti: si va dalle aree protette in prossimità delle zone naturalistiche, come all’Addaura, dove i limiti ai decibel saranno molto rigidi, alle zone industriali che godranno di prescrizioni più tolleranti, passando per le aree residenziali e “di intensa attività umana”. Spetterà a Sala delle Lapidi stabilire i nuovi vincoli, che faranno successivamente strada al Regolamento generale sulla movida, altro strumento urbanistico di cui ogni comune deve dotarsi parallelamente allo stesso Put.

A parlare, in difesa dei gestori dei locali è Marcello Robotti, vicepresidente dell’associazione Vivo Civile: “Il Tar ha deciso di non pronunciarsi in maniera urgente sul ricorso da noi presentato contro l’ordinanza sui locali palermitani – dice – Non ha quindi deciso per un sì o per un no, ha semplicemente rinviato il tutto per un mero cavillo all’udienza di settembre, guardacaso a pochi giorni dalla scadenza dell’ordinanza. Per quell’epoca saremo commercialmente morti e lo saranno anche di quelli che non hanno partecipato al ricorso e che già adesso sono costretti a licenziare personale o a mettere in vendita, il tutto a vantaggio degli abusivi che continuano a operare indisturbati a causa dell’assenza di controlli. Che dire, se non che speravamo nella giustizia come arbitro imparziale, ma evidentemente questo paese non funziona così. Noi però non ci feremeremo, anzi continueremo con la nostra battaglia: le cose devono cambiare in questa città”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI