I sindacati autonomi: |"La partita è ancora aperta" - Live Sicilia

I sindacati autonomi: |”La partita è ancora aperta”

I contratti di solidarietà, firmati lunedì scorso da 7 sigle sindacali, non sono accettati da quelle autonome che annunciano pioggia di ricorsi. Giorgianni: "Il referendum sindacale non è atto giuridico e non si può impugnare".

CATANIA – La partita Multiservizi non è chiusa. Lo affermano i rappresentanti delle sigle sindacali Unicobas, Fiadel enti locali e Snalv Confsal che, lunedì scorso, non hanno sottoscritto l’accordo per i contratti di solidarietà, stabiliti con referendum interno un paio di settimane fa. E sono pronti a presentare una serie di ricorsi per una decisione che ritengono illegittima. Ad aggravare la situazione, oltre tutto, il fatto che l’ufficio provinciale del lavoro abbia anticipato, non comunicandolo tempestivamente, la riunione con i delegati sindacali e i lavoratori che, amnziché svolgersi il 5 dicembre (oggi per chi legge) si è tenuta il primo del mese. “Le procedure adottate sono illegittime – afferma Franco Tomasello, segretario regionale Unicobas ieri mattina in Prefettura per cercare la mediazione, insieme al collega Carmelo Condorelli della Fidael – e noi siamo pronti a rivolgerci al garante nazionale”.

Ancora più duro Antonio Santonocito, della Snalv Confsal. “L’azienda Multiservizi e alcune organizzazioni sindacali decidono in modo unilaterale il futuro dei lavoratori i quali hanno votato un referendum che non essendo concordato con tutte le rappresentanze sindacali, cosi come previsto dall’articolo 21 dello statuto dei lavoratori, non ha nessuna valenza – afferma. Procederemo a un ricorso immediatamente. I lavoratori che rappresenta la Fesica Confsal non hanno certo meno importanza o valore di quelli iscritti agli altri sindacati – prosegue – e noi non solo non abbiamo firmato nessun accordo, ma non lo faremo senza prospettive sul futuro. Abbiamo ancora le domande senza risposta”. Due in particolare: che fine abbia fatto il piano industriale, senza il quale sarebbe difficile comprendere la reale prospettiva dell’azienda, e se l’amministrazione abbia ancora intenzione di metterla in liquidazione.

“Il referendum è stato sindacale – spiega il presidente della partecipata, Michele Giorgianni – per cui non rappresenta un atto giuridico e non può essere impugnato. La solidarietà – prosegue – è stata firmata da sette sigle sindacali, che rappresentano il 95 per cento dei lavoratori. Per questo – ribadisce – non capisco a cosa si riferiscano i sindacati autonomi”. Giorgianni risponde anche sul Piano industriale, evidenziando come fosse necessaria chiudere la vertenza per poterlo approntare. “Il bilancio è circa 20 milioni di euro – conclude – e il personale incide per il 98 per cento”.

Sulla possibile vendita o meno della partecipata, interviene invece l’assessore al ramo, Giuseppe Girlando. “Non è prevista la vendita di Multiservizi – dice – non ne abbiamo parlato e, anzi, abbiamo cercato con la solidarietà di equilibrare i conti per mantenerla. È importante – conclude – e strategica per il Comune”.

 


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