CATANIA. Il Tribunale del Riesame, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, ha annullato le contestazioni di omicidio e naufragio volontari, riqualificando l’accusa in morte come conseguenza di altro reato. Nell’ordinanza resta anche la contestazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il tunisino Haj Hammouda Radouan, 23 anni, ritenuto il ‘capitano’ resterà in carcere, mentre per il marocchino Hamid Bouchab, suo coetaneo, i giudici hanno disposto gli arresti domiciliari con l’uso del braccialetto elettronico.
“Prima leggeremo il provvedimento, ma poi ricorreremo certamente”. Così il procuratore di Catania, Giovanni Salvi sulla decisione del Tribunale del riesame di annullare il capo d’imputazione per omicidio volontario contestato ai due presunti scafisti del peschereccio carico di migranti che il 12 maggio scorso fece naufragio, causando la morte di 17 persone. I giudici hanno riconfigurato l’accusa come morte come conseguenza di un altro reato e convalidato quello di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.