Ncd e le poltrone "d'opposizione" - Live Sicilia

Ncd e le poltrone “d’opposizione”

L'assessorato, i gabinetti, i posti in commissione: il partito di Alfano prende tutto. Ma sempre, ufficialmente, restando fuori dalla maggioranza. Dalle convention di partito arrivano pure le bordate a Crocetta. Ma la sera si va tutti a cena con gli assessori.

PALERMO – Chissà che effetto farebbe se, per dire, un giorno Gianluigi Buffon apparisse in qualche trasmissione sportiva e si affaticasse a convincere i suoi interlocutori che lui, in effetti, nella Juve non ci gioca. O se il buon vecchio Ringo Starr in un’intervista si sbracciasse nello giurare e spergiurare: i Beatles? E chi li conosce? Ne verrebbe fuori uno sketch di grande ilarità, probabilmente. Eppure, qualcosa di simile accade da un pezzo in Sicilia. E ha per protagonista il piccolo partito ormai para-renziano di Angelino Alfano. Quel Nuovo centrodestra (ancora così si chiama, anche se il centrodestra è per lo più solo un ricordo) che da settimane continua a raccontare di non essere un partito di maggioranza, di non sostenere Rosario Crocetta, e di avere chiuso con la sua coalizione solo un fantomatico accordo per le riforme. Quali? Poco importa, visto che di riforme all’orizzonte non se ne vedono. Quello che invece si vede, e si tocca, sono le poltrone. Che piovono a iosa dalle parti degli alfaniani. Che per essere un partito d’opposizione colleziona scranni a regola di Cencelli che è una bellezza.

In giunta, gli alfaniani hanno un loro uomo, l’avvocato Carlo Vermiglio, ufficialmente in quota Area popolare, l’intergruppo centrista che mette insieme l’Udc (maggioranza) e Ncd (ufficialmente non maggioranza). Ma poiché l’Udc i suoi due assessori li aveva già, il terzo uomo è arrivato chiaramente in quota Ncd. Anzi, per la precisione in quota Germanà. E negli uffici di gabinetto degli assessori di Area popolare si sono materializzati, immancabili, uomini vicini ai big palermitani del Nuovo centrodestra. D’altro canto, raccontano, subito dopo la nascita del Crocetta quater, i tre assessori centristi (Pistorio, Miccichè e Vermiglio) celebrarono il battesimo con una tavolata in un ristorante palermitano insieme ai deputati di Udc e Ncd. Riti per lo meno originali per un partito d’opposizione. Tanto d’opposizione che quando la maggioranza s’è pappata tutte le presidenze delle commissioni, lasciando a bocca asciutta i 5 Stelle che avevano la presidenza della quarta, la poltrona più alta della commissione Bilancio (che è poi la seconda più “pesante” di Palazzo dei Normanni dopo quella di Ardizzone) è andata, blindatissima, a Vincenzo Vinciullo, Ncd. Quello stesso Vinciullo che in Aula, responsabilissimo, aveva permesso qualche mese fa a una maggioranza senza numeri in Aula di licenziare i documenti contabili. Opposizione, dice. I numeri parlano chiaro: una presidenza e ben tre vicepresidenze per gli alfaniani nelle nuove commissioni: Alongi all’Ambiente, Lo Sciuto alla Cultura, Fontana alla Sanità. È “un’intesa istituzionale”, ha liquidato il tutto il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione a Repubblica.

Intesa istituzionale. Un po’ come la ritrovata sintonia istituzionale sulla Sanità tra governo regionale e ministero, retto dalla Ncd Beatrice Lorenzin, che permetterà alla Sicilia di rinviare una serie di tagli e accorpamenti scomodi da un punto di vista elettorale. E sì. Perché l’ingresso in maggioranza degli afaniani è un fatto ma rientra ancora nell’ipocrita landa del si fa ma non si dice. Anche contro ogni evidenza. L’ambiguità di questa posizione consente al momento ai più ostinati detrattori di Crocetta, a partire dalla delegazione siciliana di Ncd nel parlamento nazionale, di restare comunque nel partito dopo aver tuonato contro ogni ipotesi di intesa. Tutti là rimangono, almeno finché dura. Ma l’insofferenza per l’abbraccio a Crocetta è sempre tangibile. A Viagrande ieri per la convention organizzata da Giovanni la Via, ad esempio, Renato Schifani, da sempre il più critico tra i big del partito sul patto con Crocetta (e sulla strisciante deriva sinistrorsa del partito), è tornato ad attaccare il governatore: “Se fossi stato un deputato regionale avrei già firmato da tempo una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Crocetta”, parlando di fallimento “su tutti i fronti” di questa esperienza di governo. Ma quanto ancora potrà andare avanti la doppia vita di Ncd di lotta e di governo? E ci sarà mai un elettore disposto a bersi che questo Buffon in fondo nella Juve non ha giocato mai?


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