Neanche due ore di seduta a maggio | "Collegato" in attesa, poi le elezioni - Live Sicilia

Neanche due ore di seduta a maggio | “Collegato” in attesa, poi le elezioni

Il Parlamento, ad oggi, si è riunito soltanto tre volte questo mese. Nuovo stop per le Comunali

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
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PALERMO – Un’ora e 54 minuti. Centoquattordici minuti totali. Tanto sono durate le tre sedute dell’Assemblea regionale siciliana nel mese di maggio, ad oggi. Leggi approvate, ovviamente zero, il “collegato” alla Finanziaria è stato soltanto incardinato e dopo una veloce discussione generale è stato rinviato a martedì 29 maggio. Problemi di salute del presidente della Commissione Bilancio Riccardo Savona e “indisponibilità” del governatore Nello Musumeci per la settimana passata – ha spiegato il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché in sala d’Ercole – non hanno permesso di cominciare l’esame dei dieci articoli che compongono il ddl Stralcio. Unico evento degno di nota in questo mese: l’insediamento della Commissione Antimafia e l’elezione del suo presidente, Claudio Fava. 

Dall’inizio della Legislatura a oggi, a parte qualche rara eccezione – la legge sui confini tra Grammichele e Mineo o la legge sulla denominazione dei comuni termali –  l’Ars è rimasta impantanata in un’unica lunghissima sessione di bilancio. Prima la proroga dell’esercizio provvisorio, poi la maratona per la Finanziaria, infine i lavori della Commissione, sempre la Bilancio, per definire il testo del collegato. Tanto che c’è stato pure qualcuno – Marianna Caronia, per esempio, del gruppo Misto (ex Forza Italia) – che ha fatto notare “la pressoché inutilità delle commissioni di merito, visto che tutto il dibattito politico di questa Legislatura, anche su norme di interesse specifico o generale ma non comunque di rilievo finanziario, si è svolto solo in Commissione Bilancio”. Quindi, la provocazione: “Tanto vale che ne diventiamo tutti componenti”.

Il 9 maggio l’Ars ha ricordato l’anniversario della morte di Peppino Impastato e Aldo Moro, il 16 maggio – due giorni dopo lo scoppio dello scandalo Montante, con l’ex numero uno di Confindustria finito prima ai domiciliari e poi in carcere – si è insediata la commissione Antimafia ed è stato eletto contestualmente il presidente Claudio Fava. “Una risposta che l’Assemblea regionale siciliana deve sul piano istituzionale, in termini di attenzione per la lotta alla corruzione, la lotta alla mafia e l’affermazione della legalità”, aveva detto capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, in Aula.

La seduta del 16 maggio sarà ricordata anche per un’altra “novità”, una modifica de facto al regolamento dell’Ars introdotta da Micciché: non si legge più, a inizio seduta, il verbale di quella precedente. “Onorevoli colleghi – ha esordito il presidente dell’Ars – ci sarebbe da leggere il processo verbale della seduta 41 che è di 70 pagine (era il verbale della lunga maratona per la Finanziaria, n.d.r.). Per economia dei tempi invito i colleghi che fossero interessati a leggerlo ed a verificare qualcosa, di prenderne visione adesso. Non l’approviamo fino a fine seduta, in attesa che i colleghi ne prendano visione e se non sorgessero problemi lo daremmo per approvato dopo, perché proprio per la lunghezza, sinceramente, 70 pagine non si possono leggere ora, bisognerebbe fare una seduta apposta per fare soltanto questo”.

Il 22 maggio, dopo il rinvio della discussione sul “collegato”, i parlamentari sono intervenuti sull’anniversario del giorno dopo, quello della strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Poi, più nulla.

Si riprenderà domani, martedì 29 maggio, sperando di portare a casa in pochi giorni l’approvazione del disegno di legge stralcio, che è composto, sì, di soli 10 articoli, ma contiene norme che faranno discutere, come quelle sulla soppressione dell’Esa e l’istituzione dell’Agenzia per la casa, che erano già state bocciate dall’Ars e che sono state ripresentate sotto forma di emendamenti aggiuntivi del governo. Il braccio di ferro tra Governo e Parlamento è dietro l’angolo.

E dopo il “collegato”? Un altro stop: il 10 giugno si vota in 138 comuni della Sicilia, tra cui cinque capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani) e i parlamentari saranno impegnati a sostenere i propri candidati in giro per la Sicilia per gli ultimi scampoli di campagna elettorale. Quando l’Ars tornerà a riunirsi potrebbe essere già estate.


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