Nicole, rabbia e dolore per l'ultimo saluto |Gristina: "Giustizia in tempi rapidi" - Live Sicilia

Nicole, rabbia e dolore per l’ultimo saluto |Gristina: “Giustizia in tempi rapidi”

I funerali nella chiesa di San Vito a Mascalucia sono celebrati dall'Arcivescovo Salvatore Gristina. Rispettata la richiesta della madre: solo palloncini ad accogliere la piccola Nicole.

Il giorno dei funerali
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CATANIA. L’appello di mamma Tania è stato accolto: centinaia di palloncini bianchi e rosa hanno accolto la piccola Nicole. La Chiesa di San Vito di Mascalucia è piena di persone: in tantissimi hanno voluto stringersi al dolore dei due giovani genitori. Il momento più commovente della celebrazione eucaristica è stato l’intervento della zia: “Grazie per l’amore che state dimostrando alla mia nipotina Nicole, a mia sorella Tania e ad Andrea, che per me è come un fratello. Questo amore, da oggi, sarà la nostra forza. Voglio ringraziare le istituzioni che sono intervenute oggi e che hanno accettato il nostro invito. Vi prego di continuare ad aiutarci in questa lotta per la verità. Fate in modo che la morte di Nicole non sia stata vana”.

“Voglio ringraziare tutti quelli che sono intervenuti ma in particolare vi vuole ringraziare Nicole” – ha detto il nonno Mario Egitto. “Nicole vi chiede di ricordarla nelle vostre preghiere, di non dimenticarla. – ha aggiunto – Nicole è nostra ma è anche un po’ vostra. Ricordatela nelle vostre preghiere e quando potete lasciate un palloncino o un fiore davanti alla sua tomba”.

Ai funerali celebrati dall’arcivescovo Monsignor Salvatore Gristina sono presenti anche alcuni esponenti politici. Il sindaco di Mascalucia Giovanni Leonardi, l’assessore di Catania, Saro D’Agata, il deputato regionale Marco Forzese, il sindaco di Bronte Pino Firrarello.

L’OMELIA DI GRISTINA. “Il compito delle autorità è gravoso per accertare la verità ed evitare che simili tragedie si ripetino. I genitori chiedono una giustizia in tempi rapidi. Gesù ha benedetto Nicole in modo diverso. Carissimi Tania e Andrea, è vero che voi avreste preferito che Gesù mostrasse a Nicole il suo amore come sempre ha fatto. Non sentitevi soli. Come vostro Vescovo vi dico che Dio non è indifferente. Carissimi Andrea e Tania, carissimi parenti, lasciatevi avvolgere dall’amore di Dio, da questa sua tenerezza paterna. Gesù ha detto a Nicole di starvi vicino, non è un’illusione, questa presenza è voluta dal vostro amore”.

LA FOLLA FUORI DALLA CHIESA. Il sentimento comune e’ di condanna verso la classe politica che per giochi di potere sottovaluta i problemi delle persone. Gli ospedali sono inefficienti è la denuncia che parte dalle persone presenti.
“I medici sono esseri umani –  dicono Vito e Orazio conoscenti del padre della piccola Nicole –  e come tali anche loro possono sbagliare, ma le responsabilità politiche sono certe e individuabili”.

LA RIFLESSIONE di Anthony Distefano.  Oltre qualsiasi inchiesta giudiziaria. Oltre le responsabilità ed i responsabili. Oltre i colpevoli. Oltre tutto questo c’è un dramma umano che non si esaurirà oggi con i funerali della piccola ed innocente Nicole. La chiesa di San Vito a Mascalucia come luogo dove condividere la rabbia e lo strazio. La preghiera e l’impotenza. Ma dove condividere anche, e soprattutto, la speranza. Quella speranza che fa esclamare che l’indifesa Nicole è vittima inconsapevole di un aberrante sacrificio di qualcosa che non dovrà più accadere. Che non dovrà più ripetersi. In quella che è una sanità che sembra essere diventata buona per ragionieri: alle prese con tagli e pallottolieri. E con un lato umano che ha presentato un conto avido e cinico: dove si parla della salvezza di una vita come si fosse al bar a chiacchierare del più e del meno. Dove la ricerca di un posto letto in ospedale diventa il racconto macabro di un sistema inaccettabile.

Ma nel massimo rispetto della piccola Nicole quello di oggi non può essere il giorno del silenzio. Qua c’è solo da urlare. Da rivoltare come un calzino una rete di connivenze, inefficienze ed “errori” che va smantellata senza esitazione. Le spietate lacrime di oggi non serviranno a nulla perché l’emotività del momento non risolverà nulla. I funerali con quella minuta bara bianca al centro di tutto sono il simbolo della voglia di verità alla quale non si può scampare. Ed, allora, la speranza. Quella che prima o poi i cittadini decidano che la priorità va data alla difesa dei più deboli, alla solidarietà, alla giustizia, inchiodando la classe politica e chi ricopre incarichi di qualsiasi livello alle proprie responsabilità.


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