Sicilia, niente intesa sul ddl Enti locali - Live Sicilia

Niente intesa sul ddl Enti locali, la legge che divide schieramenti e partiti

Lavori rinviati all'Ars, lo spauracchio del ritorno in commissione
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – Il ddl enti locali è ancora in alto mare all’Ars. Non sono bastate due ore e mezza di incontri e dialogo tra le forze politiche. L’intesa sul disegno di legge che ridisegna alcune regole dei Comuni è lontanissima. Sul testo incombe il fantasma del ritorno in commissione, che segnerebbe di fatto la fine dei giochi.

Galvagno: “Lavoriamo all’intesa politica”

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che da questa mattina lavora per avvicinare le parti, ha annunciato in aula il rinvio dei lavori alle 15 di domani, 16 ottobre. “Si tratta di un testo molto corposo e con oltre 400 emendamenti, che incide sulla vita dei 391 comuni siciliani – ha affermato Galvagno -. Continueremo a lavorare nel pomeriggio con i capigruppo affinché si trovi la sintesi politica”.

Il sit-in delle donne

In mattinata i riflettori sul ddl si erano accesi grazie alla manifestazione delle donne impegnate in politica, che hanno chiesto il recepimento della norma nazionale che prevede una quota minima del 40% per la rappresentanza di genere nelle giunte comunali. Un tema che, per le opposizioni, non deve avere paternità politica ma deve essere condiviso da tutte le forze parlamentari impegnate nella trattativa.

“La norma sulle quote di genere nelle giunte non sia merce di scambio, magari in cambio di qualche altra misura che interessa ad altri attori sulla scena”, le parole del capogruppo Pd Michele Catanzaro ribadite anche dopo il rinvio dei lavori. In pressing anche i sindacati, presenti anche loro con un sit-in: “La conferenza dei capigruppo ci convochi per discutere l’intero impianto della norma, con particolare attenzione al limite per le donne nelle giunte comuna”, dicono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil.

Il ddl Enti locali divide schieramenti e partiti

Gli incontri tra maggioranza e opposizione, e soprattutto all’interno dei partiti che sostengono il governo regionale, non sono riusciti a diradare le nubi sul disegno di legge. Le divisioni non riguardano soltanto maggioranza e opposizione ma posizioni diverse esistono anche all’interno degli stessi gruppi parlamentari.

Gli input di Palazzo d’Orleans

La partita è stata giocata anche dal governatore Renato Schifani: da Palazzo d’Orleans era arrivato un ok di massima al turno elettorale straordinario di ottobre, all’introduzione della quota minima del 40% per la rappresentanza di genere e al consigliere supplente. Stop, invece, a ogni ipotesi di introduzione dell’assessore aggiuntivo nelle amministrazioni comunali. Elementi che saranno presi in considerazione nei tavoli di lavoro che continuano a tenersi a Palazzo dei Normanni, dove però lo scetticismo sul futuro del ddl Enti locali è palpabile.


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