'Nino Battaglia? Ercolano mi disse che era responsabile del Villaggio' - Live Sicilia

‘Nino Battaglia? Ercolano mi disse che era responsabile del Villaggio’

Ecco cosa racconta il pentito Dario Caruana del nipote del capomafia, coinvolto oggi nel blitz Alter Ego.

Dario Caruana non è un collaboratore come gli altri. I suoi verbali sono finiti in processi di omicidi, droga e anche politici. Stralci delle sue rivelazioni sono inseriti nell’ordinanza firmata dal gip Carla Aurora Valenti dell’operazione Alter Ego. I carabinieri della compagnia di piazza Dante hanno arrestato 12 persone, tra cui alcuni giovani che avrebbero collegamenti diretti con i boss della famiglia di Cosa nostra. Parliamo in particolare del gruppo del Villaggio Sant’Agata, roccaforte dell’asse Ercolano. 

Tra i destinatari della misura c’è Antonino Sebastiano Battaglia, il cui nome è già comparso nell’inchiesta Overtrade. Caruana traccia un profilo del giovane rampollo della famiglia mafiosa: 

Nino Battaglia, figlio di Turi, fa parte del clan Santapaola gruppo del Villaggio Sant’Agata. Si occupa di droga ed estorsioni. Nel 2014 veniva a Librino, al viale Grimaldi 6, con un ragazzo di nome Gianluca e con Pippo Miano,  Battaglia e Miano quali rappresentanti del Villaggio Sant’Agata. Venivano per parlare di affari di droga. Parlavano con me o con Nicolosi Giuseppe. Anche quando ero in carcere, nel 2016, Battaglia continuava a vedersi con mio cugino Nicolosi sempre per affari di droga. In un ‘occasione hanno fatto anche un ‘azione dimostrativa salendo armati nel quartiere di San Giovanni Galermo con gli scooter per dare botte a tale Cipollina”. ù

Nino Battaglia, dunque, è nipote del boss Santo – storico capomafia del Villaggio  – ormai da decenni in carcere. Il pentito spiega anche chi è il punto di riferimento mafioso nella famiglia di sangue di Cosa nostra. 

“Punto di riferimento di Battaglia era Aldo Ercolano (quasi sicuramente il figlio di Sebastiano, ndr) con cui mi incontravo anche io. Fu lo stesso Ercolano, tra il 2013 e il 2014, dopo la mia scarcerazione, che mi disse che i responsabili del Villaggio erano Battaglia e Miano”


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