"Noi responsabili, loro incapaci" | L'opposizione attacca Musumeci - Live Sicilia

“Noi responsabili, loro incapaci” | L’opposizione attacca Musumeci

Si sono astenuti al momento del voto per l'esercizio provvisorio e il governo ha ottenuto il via libera.

PALERMO – Si definiscono “opposizione responsabile” perché con l’astensione compatta al momento del voto sull’esercizio provvisorio hanno permesso al governo Musumeci di restare in piedi e conquistare la maggioranza. Presenti 66, votanti 64, maggioranza 33, favorevoli 35, contrari 0, astenuti 29. Ma, finita la seduta e spostata la discussione della Finanziaria al mese prossimo, si moltiplicano gli interventi degli esponenti politici regionali che attaccano l’esecutivo e il presidente della Regione.  Valentina Zafarana, capogruppo del M5s, parla di “soccorso rosso” e “assenze eccellenti”, ma anche i grillini, sull’esercizio provvisorio, si sono astenuti dal voto. “Ci siamo astenuti – spiegano in una nota – solo per senso di responsabilità, ma questo esecutivo che rischia di andare sotto ad ogni votazione non è certamente nelle condizioni di realizzare quelle leggi che aspettano i siciliani. I problemi dell’esecutivo restano tutti sul tappeto. E le assenze e le astensioni strategiche in aula lo dimostrano. È una legislatura morta in culla. Musumeci ne prenda atto”.

Il problema resta, infatti, quello della maggioranza risicata. Anche oggi, dopo la “caduta” del giorno prima sulla iniziale versione del Documento di economia e finanza regionale, il presidente Musumeci ha rischiato grosso: “Il governo non ha raggiunto la maggioranza politica a Sala d’Ercole, fermandosi al di sotto di ‘quota 36’ – ha sottolineato il capogruppo dei Democratici Giuseppe Lupo. – Il Pd ha mantenuto ferma la propria posizione di forza d’opposizione votando contro il Defr, che non sostiene la crescita economica ed il lavoro. Ci siamo astenuti al momento del voto sulla proroga dell’esercizio provvisorio perché, responsabilmente, abbiamo voluto evitare la paralisi della Sicilia dovuta all’incapacità di un governo che fino ad oggi non ha ancora trasmesso all’Ars tutti i documenti necessari per avviare l’esame della manovra economica”.

“Una vittoria di Pirro – aggiunge Zafarana – nulla di più, ma i problemi per l’esecutivo restano tutti. Non può fare le riforme che attende la Sicilia. Si torni al voto il più presto possibile. Siamo di fronte ad un governo arrogante, autoritario ma non autorevole, senza maggioranza e con mille contraddizioni: non è nelle condizioni di fare le riforme che la disastrata Sicilia chiede. L’unica strada che ha davanti è rassegnare le dimissioni per tornare al voto prima possibile”.

Già durante il dibatto in Aula, Claudio Fava, del Movimento Cento Passi, aveva lanciato un monito al presidente Musumeci: “Presidente, ieri ti abbiamo ascoltato con attenzione, il problema politico è complessivo. Occorre definire meglio le intenzioni di questa Aula, se uno scollamento c’è stato tra il governo e la sua maggioranza, non è comunque un problema che riguarda la condotta politica dell’opposizione”.

Dopo il ko della maggioranza ieri sul Defr, il documento era tornato in Commissione Bilancio e si è aperta quindi una finestra temporale per trovare la quadra. “Si è instaurato un percorso di grande collaborazione con le altre forze politiche. C’è stata da parte del governo una grande apertura”, ha detto in Aula Alessandro Aricò, capogruppo del movimento di Musumeci Diventerà Bellissima, che parla anche di “un’unità ritrovata, grazie alla quale la coalizione di governo ha superato con compattezza una prova importante. Tuttavia, ciò non ci indurrà certo a cambiare idea: ribadiamo, infatti, che nell’interesse dei siciliani questa legislatura dovrà proseguire all’insegna di uno spirito collaborativo con l’opposizione”. “Da parte nostra – aggiunge – siamo pronti a continuare a confrontarci sui temi e disponibili a un dialogo costruttivo, così come è già avvenuto tra entrambe le parti in queste ultime ore sul documento di programmazione economica finanziaria 2018-2020”.

E sempre dalla coalizione di centrodestra, il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo ha parlato di “una prova di generosità della maggioranza. Abbiamo voluto dare una risposta ai siciliani, non c’è stato altro, non ci sono stati incontri carbonari, ci siamo solo confrontati sul merito dei provvedimenti”.

Il governo, intanto, ha incassato anche l’appoggio di Sicilia Futura. “Nel solco di un’azione che vede Sicilia Futura quale forza di opposizione responsabile, oggi abbiamo espresso la nostra astensione sul Documento di programmazione economica e finanziaria regionale (Defr) e il voto favorevole alla proroga dell’esercizio provvisorio. Abbiamo così risposto – afferma Nicola D’Agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana – all’offerta di collaborazione che è venuta dal presidente della Regione Nello Musumeci con un atto che è di reciproca fiducia. Attendiamo ora di incontrare il governo per un confronto sulla finanziaria e il bilancio regionale utile ad esaminare le nostre istanze finalizzate al miglioramento dei documenti contabili e della finanziaria nell’interesse della Sicilia e per spingere sulla crescita economica”.

Soddisfatto il presidente Musumeci che al termine della seduta, incontrando i giornalisti a Palazzo dei Normanni, ha utilizzato una metafora religiosa per spiegare perché mollare non è nei suoi piani: “È la settimana della Passione, qualcuno mi vorrebbe crocifisso ma io guardo alla domenica”. La domenica di Pasqua, il giorno della Resurrezione. Chissà se davvero la maggioranza riuscirà a risorgere e a garantire dunque maggiore sicurezza al governo in Aula. Il Parlamento si prende una pausa per le festività, ma il 4 aprile si tornerà al lavoro. E la discussione sulla Finanziaria è soltanto rimandata.


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