Musumeci lancia la "fase 2" | Seconde case e sport: le novità - Live Sicilia

Musumeci lancia la “fase 2” | Seconde case e sport: le novità

Dall'inizio dell'epidemia nell'Isola si registrano 774 guariti, 235 deceduti 

CORONAVIRUS
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Avviata la “graduale riapertura” che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva preannunciato nei giorni scorsi. L’ordinanza, firmata oggi e in vigore dal 4 al 17 maggio, si muove all’interno delle linee guida fissate da Roma, seppure con qualche “forzatura”. A cominciare dal permesso alle famiglie di potersi trasferire nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con la principale abitazione, ma vi rimangano per la stagione. Disco verde anche per l’asporto ai ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, con il divieto di consumare nei locali e nelle adiacenze. Si può accedere al cimitero e acquistare fiori e piante.

Un’attenzione, nell’ordinanza, anche verso gli animali da affezione per i quali sarà consentita la tolettatura. Novità pure per le società sportive che sono autorizzate a iniziare attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione.

Rimangono congelate le limitazioni all’accesso nell’Isola almeno fino al 17 maggio. In quella stessa data il governatore Musumeci spera anche di strappare al premier Conte il permesso di riaprire le loro botteghe ai parrucchieri per uomo e per donna. Restano invariate le disposizioni relative all’obbligo di quarantena.

Leggi l’ordinanza

L’informativa di Conte 

Il premier Giuseppe Conte ha tenuto una informativa alla Camera sull’emergenza Coronavirus   Quello messo in campo  – ha detto il presidente del Consiglio – “è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del chiudiamo tutto al riapriamo tutto, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”.

Il premier ha poi spiegato che “non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.

E ancora. “Il Parlamento, non sono certo io a doverlo ricordare, dispone di tutti gli strumenti per indirizzare e controllare l’azione del governo. Il governo sarà sempre molto attento ai contributi che le Camere vorranno portare. Lo sarà ancora di più nella seconda fase dal 4 maggio, con il progressivo allentamento delle misure e il ritorno alla vita. Il governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Cts in modo da seguire un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni”. 

“Nelle prossime ore il ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese. Una volta che saranno definiti questi criteri sarà possibile anche un allentamento delle misure restrittive circoscritto su base territoriale, dove la situazione epidemiologica appare meno critica”.  “Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico”, dice il premier nell’informativa alla Camera. “Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c’è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale”.

“Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini”. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante la sua informativa urgente in Parlamento. Solo un’ipotesi, per ora, ma uno spiraglio importante per migliaia di maestre che aspettavano un segnale dal governo. La ministra all’Istruzione Lucia Azzolina delinea gli ultimi importanti dettagli per l’esame di Stato nell’era Covid e intanto lavora peri riaprire le scuole ai più piccoli, provvedimento atteso da quei genitori che nella Fase 2 dovranno andare al lavoro. Così dopo i nuovi particolari su come si svolgerà quest’anno l’esame di maturità – in attesa dell’ordinanza, attesa per la prossima settimana – la ministra ha anche dato corpo alle ipotesi di cui aveva parlato poco prima il premier Conte che nell’informativa alla Camera si era soffermato sulla “possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e di scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche e ricreative destinate ai nostri bambini”.

Azzolina ha spiegato che si sta lavorando – con altri ministri e con gli Enti locali – per dare risposte ai genitori dei bambini più piccoli, già dalle prossime settimane, prevedendo “sicuramente piccoli gruppi” e mettendo a disposizione cortili, palestre e locali delle scuole nei mesi in cui queste saranno chiuse per le vacanze estive, non per la attività didattiche ma per allestire dei centri estivi in cui sarà coinvolto non il personale scolastico ma quello del terzo settore. I bambini accolti saranno presumibilmente divisi in gruppi più piccoli per facilitare il mantenimento della distanza, saranno affidati sempre allo stesso educatore, non sarà possibile portare giocattoli o pasti da fuori e le attività si svolgeranno il più possibile all’esterno. (ANSA)

Segui minuto per minuto tutti gli aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Sicilia:

LA DIRETTA DI LIVESICILIA

19.15 – È stato disposto il trasferimento in riabilitazione all’ospedale di Scicli, per due pazienti attualmente ricoverati nel reparto malattie infettive dell’ospedale ospedale Maggiore di Modica. Ne dà notizia l’Asp di Ragusa. Si tratta di un uomo proveniente dal nord e gemello del primo paziente deceduto, che, già qualche giorno fa, era stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto di malattie infettive, che potrà iniziare il percorso riabilitativo, così come il giovane di Gela, ricoverato pure in malattie infettive. Intanto, è risultato negativo il secondo tampone eseguito a due dei tre pazienti provenienti dalle case di riposo di Vittoria. Ad oggi, i tamponi effettuati sono 4.640, di cui: negativi 3.777; positivi 110, dato comprensivo di quelli a cui è stato ripetuto più volte; in corso di analisi 628; i restanti da eseguire 299. Dall’inizio dell’emergenza si registrano 84 positivi nel Ragusano.

19.00 – Una donna di 81 anni, risultata positiva al Covid-19 è deceduta nel Policlinico ”G. Martino” di Messina, dove si trovava ricoverata. Lo rende noto il coordinamento per l’emergenza coronavirus nell’area metropolitana di Messina. Dall’inizio dell’emergenza sono pertanto 49 in totale i decessi di persone affette dal virus in città e provincia. Al contempo, sono state registrate 2 nuove guarigioni di pazienti ricoverati e che erano risultati affetti da Covid-19: al Policlinico ”G. Martino” di Messina una donna di 67 anni; all’ospedale ”Cutroni Zodda” di Barcellona una donna di 77 anni. In città e provincia le guarigioni dal Covid-19 sono ora complessivamente 119, 26 delle quali di pazienti che erano in isolamento domiciliare.

18.30 – Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (mercoledì 29 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 126 (16, 22, 11); Catania, 665 (97, 225, 83); Enna, 294 (120, 89, 28); Messina, 370 (83, 119, 49); Palermo, 373 (68, 92, 28); Ragusa, 56 (7, 29, 6); Siracusa, 112 (46, 91, 24); Trapani, 92 (4, 42, 5).

18.00 – “Molti mi chiedono quando gli ospedali torneranno alla normalità, ma abbiamo il dovere di pensare che dopo il 4 maggio l’emergenza Coronavirus non sia conclusa”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza in una diretta Facebook sul suo profilo. “Mentre si allenteranno alcune chiusure – ha aggiunto Razza – sarebbe un grave errore toccare la programmazione ospedaliera. Al momento abbiamo meno di 500 ricoverati e le terapie intensive sono occupate forse dal 10% dei posti disponibili, ma abbiamo il dovere di immaginare che quando lentamente riprenderanno una serie di attività, possa crescere anche la possibilità del contagio – ha aggiunto – questo non vuol dire che temiamo una crescita esponenziale. Ma che il maggior contatto tra le persone, anche per motivi di lavoro, potrebbe determinare una graduale crescita delle curve che oggi sono controllate”.

“I giorni più importanti della Fase 2? Dal 4 al 18 maggio”

17.45 – Sono stati eseguiti oltre 4mila tamponi in 24 ore in Sicilia, ma a differenza di ieri si sono registrati quattro decessi. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 30 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 79.669 (+4.309 rispetto a ieri), su 74.541 persone: di queste sono risultate positive 3.166 (+26), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.157 (+12), 774 sono guarite (+11) e 235 decedute (+3). Degli attuali 2.157 positivi, 441 pazienti (-8) sono ricoverati – di cui 33 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.716 (+20) sono in isolamento domiciliare

16.45 – Percorsi obbligatori per i passeggeri in arrivo e in partenza, sanificazioni, strumenti di protezione individuale e test sierologici per il personale aeroportuale, termoscanner e segnaletica. Sono solo alcune misure di un piano articolato messo in campo dall’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino per contenere il rischio contagio da Covid-19, in vista della potenziale ripartenza del traffico aereo. Gesap, la società di gestione dello scalo palermitano, ha previsto il ricorso massiccio delle operazioni di pulizia e sanificazione, con una frequenza maggiore di intervento nelle aree del terminal e in quelle dedicate al personale. Inoltre, aumenteranno le installazione per l’erogazione dei disinfettanti per le mani, prima e dopo ogni punto di contatto con e tra i passeggeri.

Tutti i dettagli

16.00 – L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha ricevuto dall’assessorato regionale della Salute i kit necessari per effettuare i test sierologici per la diagnosi del Covid-19. “Si tratta di uno strumento complementare ed integrativo a quello dei tamponi rino-faringei per il rilevamento della malattia ed il monitoraggio dell’andamento del contagio in provincia – spiegano, soddisfatti, dalla direzione strategica dell’Asp – . Adesso stiamo già pianificando le modalità di utilizzo e distribuzione degli importanti presìdi”

15.20 – Sono stati oltre 1000 i tamponi per l’identificazione del virus Sars-Cov-2 eseguiti dal neo laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Giglio di Cefalù. I primi tamponi sono stati effettuati sul personale sanitario e amministrativo della stessa Fondazione, ai pazienti al momento del pre-ricovero e in accesso al pronto soccorso con sintomi influenzali e al personale dei servizi: bar, mensa e pulizie del nosocomio cefaludese. In totale sono stati poco più di 800 quelli eseguiti sul personale del Giglio e 300 sui pazienti. “Tutti i tamponi effettuati – dice il presidente della Fondazione Giglio Giovanni Albano – hanno dato esito negativo al Coronavirus. L’ospedale è stato messo in sicurezza ed ogni giorno con medici e tecnici della ‘task force’ Covid-19 mettiamo in campo nuove misure di prevenzione e di contenimento del virus in vista anche della ripresa di tutte le attività incluse quelle ambulatoriali della Fondazione Giglio”.

Cefalù, all’ospedale Giglio più di mille tamponi: tutti negativi. I dettagli

14.30 – Sono arrivati stamani, all’hotspot di Pozzallo, provenienti da Porto Empedocle, i 100 migranti sbarcati in modo autonomo a Lampedusa nei giorni scorsi. “Sono state effettuate immediatamente le verifiche necessarie sulle certificazioni sanitarie rilasciate”. Lo rende noto il sindaco Roberto Ammatuna. “Dai rigidi controlli effettuati immediatamente dopo l’arrivo è stato accertato che nessuno presenta sintomi febbrili ne altri sintomi riconducibili al Covid-19”, prosegue. Durante il periodo di quarantena non ci sarà alcun contatto con l’esterno. “In questo momento di difficoltà – afferma Ammatuna – l’unico riferimento che abbiamo è il Ministero degli Interni che continua a supportarci con celerità, manifestando sempre la massima disponibilità”. “Su informazioni che provengono proprio dal Ministero dell’Interno – continua il sindaco – ho appreso che la nave sulla quale ospitare i migranti in quarantena sarà pronta all’inizio della settimana prossima”.

12.45 – I quattro comuni siciliani dichiarati ‘zona rossa’ chiedono al governo nazionale l’assegnazione di risorse aggiuntive per mitigare gli effetti economici del blocco totale delle attività imposto a causa del coronavirus. La richiesta arriva dai sindaci di Salemi (Trapani) Domenico Venuti, Troina e Agira (Enna) Sebastiano Venezia e Maria Gaetana Greco, e Villafrati (Palermo) Franco Agnello, che hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri dell’Economia e per il Sud, Roberto Gualtieri e Giuseppe Provenzano. “La grave emergenza Covid-19 ha imposto ulteriori misure più stringenti per alcuni Comuni siciliani più colpiti che con ordinanza del presidente della Regione Siciliana sono stati dichiarati ‘zona rossa’”, si legge nella missiva, inviata anche ai capigruppo di Camera e Senato. 

Leggi le richieste delle ‘zone rosse’ in Sicilia

12.30 – “A quasi due mesi dalla chiusura delle nostre attività non si è ancora mosso nulla. La decisione del Governo di farci riaprire solo il 18 maggio certifica che la stagione primavera – estate è definitivamente compromessa con danni economici enormi, la perdita del 100% del fatturato abituale. E dire che il settore della moda è sempre stato visto come uno dei più importanti della nostra economia…”. I rappresentanti di Federmoda Confcommercio delle province siciliane lamentano la totale assenza di risposte da parte delle istituzioni e chiedono al Governo regionale di fare tutto il possibile per consentire l’immediata riapertura delle attività, nel rispetto delle misure di sicurezza.

12.00 – L’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, lancia una campagna di sensibilizzazione denominata “DIFENDIAMO LA NOSTRA TERRA… NON MI ABBANDONARE”, rivolta a uno smaltimento in sicurezza di guanti e mascherine che la pandemia da Covid-19 ha fatto diventare e farà diventare sempre più oggetti di largo consumo e utilizzati da tutti i cittadini. La campagna dei geologi siciliani coinvolgerà gli amministratori della Regione Sicilia e gli Enti locali invitandoli all’attuazione di procedure che possano prevenire e contenere i rischi di inquinamento qui evidenziati.

10.00 – L’iniziativa dei ristoratori della Prima Circoscrizione per la festa del Lavoro: cucine aperte e pasti ai bisognosi

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9.30 – “I comuni sono a rischio default e in crisi di liquidità, il che significa non riuscire a fronteggiare l’emergenza e già da subito non riuscire ad erogare i servizi essenziali, stipendi compresi. È necessario che, in tempi brevi, si affrontino le enormi criticità finanziarie che incombono sugli enti locali e che si intervenga con il tanto annunciato ‘Decreto aprile’ in favore dei comuni italiani. Un decreto che sostenga, comuni, famiglie e imprese per affrontare una situazione economica che non ha precedenti in periodo di pace”. Lo dice il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando. “Se non si interviene con risorse straordinarie l’impatto dell’attuale crisi sui bilanci sarà necessariamente devastante anche in conseguenza del mancato gettito di parte significativa dei tributi locali come tari, tasi, imu e addizionale Irpef comunale e non saremo minimamente in grado di fronteggiare l’incremento di nuove povertà determinare dalle misure in vigore”, aggiunge. “Sollecitiamo, infine, il Governo nazionale – conclude il presidente Orlando – ad accelerare i tempi per l’avvio del pagamento dalla cassa integrazione in deroga come disposto dal decreto Cura-Italia che coinvolge circa 100mila lavoratori siciliani e più di 35mila aziende che già oggi sono in forte crisi di liquidità e necessitano di un sostegno che garantisca loro i beni di prima necessità”.

9.15 –  Il tennis siciliano torna a chiedere al governo regionale di ripartire in piena sicurezza. E lo fa con una nuova lettera (inviata a distanza di pochi giorni dalla prima che puoi leggere qui) del massimo esponente siciliano della Federtennis, Gabriele Palpacelli, che rivolge l’appello al governatore Nello Musumeci affinchè sia concessa la ripresa dell’attività tennistica nell’Isola. Ecco il testo della lettera che pubblichiamo integralmente.

Leggi la lettera

9.00 – Oltre 135mila membri nel giro di 12 giorni, centinaia di aziende dell’agroalimentare e dell’artigianato di qualità siciliane collegate, tantissime strutture ricettive e turistiche, decine di collaboratori in tutte le nove provincie tra food & wine lovers, chef, imprenditori e giornalisti specializzati. Sono questi i numeri da capogiro di “Io Compro Siciliano”, il nuovo gruppo Facebook nato per condividere le diverse esperienze in questi settori, ma con l’obiettivo di creare connessione tra domanda e offerta nel comune fine di promuovere le eccellenze siciliane.


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