Sala delle Lapidi ha di fronte a sé l’ultimo anno di consiliatura, che coinciderà con il termine naturale del secondo mandato di Diego Cammarata alla guida di Palermo. Un ultimo anno che, secondo molti, potrebbe trasformarsi in una corsa alle prossime elezioni bloccando, di fatto, l’attività del Consiglio. Un pericolo che il presidente Alberto Campagna non intende correre e per questo lancia alcune proposte sui temi da affrontare e mette subito le cose in chiaro: l’Aula non verrà più convocata se servirà solo alla campagna elettorale.
Presidente Campagna, lei condivide il timore di molti che i prossimi mesi servano solo a qualcuno per garantirsi la rielezione?
“Il pericolo purtroppo c’è, inutile nasconderselo. Ma in quel caso non convocherei più l’Aula: nessuno pensi di farsi la campagna elettorale usando il consiglio, non lo permetterei mai”.
Secondo lei quali sarebbero le questioni da affrontare subito, sfruttando questo ultimo anno?
“Anzitutto rivediamo i regolamenti, che sono alla base del corretto funzionamento di un’istituzione. E partiamo nello specifico da quello del consiglio comunale: bisogna ridurre la durata degli interventi e dare maggiori poteri all’ufficio di Presidenza, consentendogli, per esempio, di intervenire sugli emendamenti quando servono solo a fare ostruzionismo. Troppe volte ci siamo impantanati con emendamenti inutili, che in qualunque grande assemblea sarebbero giudicati irricevibili. E poi ci vogliono tempi certi per le delibere”.
Pensa che si possa trovare una convergenza su questo con le opposizioni?
“Mi auguro di sì, finora non c’è stata alcuna disponibilità al dialogo ma se ci fosse siamo pronti a parlarne subito. Bisogna però scindere le posizioni dei singoli consiglieri da quella ufficiale dei gruppi”.
Oltre ai regolamenti, secondo lei su cosa si dovrebbe intervenire?
“Piano di edilizia popolare, piano regolatore del porto e Prusst (Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, ndr), tutte cose che sono ancora bloccate in Consiglio da mesi. I Prusst liberano risorse private di cui beneficerebbe la città, mentre l’edilizia popolare è un’emergenza preoccupante: diamo mandato all’Amministrazione di predisporre un piano e poi su quello confrontiamoci trovando una sintesi, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Sono interventi che sbloccherebbero milioni e milioni di euro, dando respiro all’economia della città. Se le opposizioni vogliono dialogare, noi siamo pronti a sederci subito attorno a un tavolo”.