PALERMO- Cala un silenzio di piombo sul ‘Nuova Iside’, il peschereccio affondato al largo di San Vito Lo Capo, mentre una inchiesta della Procura di Palermo sta indagando sull’ipotesi di uno scontro. Ecco il silenzio marmoreo, indifferente, gelido, della politica soprattutto. Nella sciagura sono morti Matteo Lo Iacono, suo figlio Vito, il capitano, e Giuseppe Lo Iacono, il cugino. I familiari chiedono che il relitto venga recuperato, per amore e giustizia. Laggiù, nelle profondità, c’è ancora il corpo di Vito, l’unico non restituito a una sepoltura degna sulla terraferma.
Lo chiedono pure tutti i pescatori della comunità di Terrasini, colpita dal lutto. Lo chiede la gente che ha a cuore i sentimenti e il dolore. Lo chiede l’avvocato Aldo Ruffino che sta seguendo i parenti con ammirevole tenacia: “Abbiamo avuto impegni a parole, promesse, sostegno morale… Adesso, quando telefono, assisto a un continuo allargarsi di braccia. Mi dicono: ‘Sa, avvocato, è Ferragosto. Vedremo…'”.
L’avvocato, che ha svolto un egregio lavoro, nel suo dossier è stato chiarissimo: “Le famiglie dell’equipaggio chiedono allo Stato italiano di procedere, così come già efficacemente fatto in simili circostanze, al recupero del relitto della ‘Nuova Iside’ dove, verosimilmente, si trova all’interno Vito Lo Iacono, ad oggi ancora disperso, con la speranza di mitigare, ove possibile, lo strazio e il dolore di una mamma, di una compagna e dei familiari tutti”.
Le abbiamo conosciute, raccontandola, le grandi persone di questa storia: dotate di una umiltà che è sorella della reciproca generosità. Le abbiamo conosciute le grandi donne legate dalla mutilazione. Rosalba, moglie di Matteo e mamma di Vito. Giovanna, compagna di viaggio di Vito. Cristina, moglie di Giuseppe. E ammiriamo la compostezza con cui desiderano soltanto il necessario.
E ci sembra di averli conosciuti quegli uomini di mare, terra e cielo, che non ci sono più, tanto da desiderare di essere stati loro amici. Matteo, con la sua allegria nel corteggiare e nell’amare. Vito, più silenzioso, ma con l’identica rettitudine affettuosa di suo padre, amico per la pelle di un cane, il piccolo’Niku’ (insieme nella foto), che aspetterà per sempre il suo ritorno. Giuseppe, ragazzo buono, dal sorriso indimenticabile. Li abbiamo visti passare negli occhi delle donne che li amavano, lì dove resteranno finché avrà vita il mare.
Chi ha responsabilità si adoperi senza rimandare, al più presto. Non c’è nessuna estate da attraversare, con una spina conficcata nel cuore. Le lacrime non vanno in vacanza.