PALERMO – “Quando era con me, non aveva mai espresso quegli orientamenti politici”. Così l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta rivela la propria sorpresa per l’adesione di Gaetano Montalbano, un suo ex fedelissimo, alla corte di Matteo Salvini. “Sorpresa fino a un certo punto – rincara Crocetta – ci sono soggetti che vanno sempre e solo con chi vince. Quando ho vinto io stavano con me, ora stanno con la Lega”. Un cambio di casacca piuttosto clamoroso per quello che era stato un “gabinettista” del governatore che teneva alle spalle della sua scrivania un crocifisso ricavato dal legno dell barche dei migranti e che dallo stesso governatore era stato mandato persino a dirigente la delicatissima Seus, azienda da oltre duemila dipendenti che gestisce il 118. “La Lega di Salvini – scrive oggi l’ex fedelissimo di Crocetta – vola sempre più in alto, il Movimento 5 Stelle risale, Fi crolla, il Pd e Fdi calano ancora. Leu sarebbe fuori dal Parlamento. Il razzismo culturale di certa sinistra è stato sgamato. Le politiche del governo, premiate. Più le opposizioni insultano, più perdono. Forza e coraggio”. “Ma Montalbano con la Lega sta come i cavoli a merenda”, insiste Crocetta “del resto quando hanno distrutto il mio Megafono, ognuno è andato per conto suo. Avrei potuto farlo anche io, ma ho una mia storia e una mia faccia. Chi non ha una storia, può andare dove vuole”.
Quella di Montalbano è solo l’ultima adesione alla Lega proveniente da mondi apparentemente assi diversi. Non è l’unico, infatti, ad arrivare da aree di centrosinistra o direttamente dal Movimento cinque stelle. E così, oggi, il rischio di imbarcare nel nuovo progetto uomini e donne che avevano già vissuto all’ombra di partiti e poteri invisi alla Lega è molto alto. La Lega cresce, infatti. E piace sempre di più, anche in Sicilia. E’, oggi, il cavallo vincente su cui puntare e il consenso popolare al leader Salvini è ai massimi storici.
Dopo la conferenza stampa del lancio ufficiale del tesseramento che si è tenuta a Palermo lo scorso 3 agosto alla presenza del senatore lombardo Stefano Candiani, commissario del partito sull’Isola, le adesioni al “nuovo” Carroccio si sono susseguite senza sosta. Mentre a livello nazionale la Sicilia ha eletto già due deputati, Alessandro Pagano e Carmelo Lo Monte, e una senatrice, oggi ministro alla Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, a livello regionale sono in molti in queste settimane, proveniente soprattutto dal centrodestra, ad aver deciso di rappresentare la “nuova” Lega.
Ovviamente, il concetto di “nuovo” in questo caso è assai relativo. Pagano, infatti, come gli hanno ricordato oggi “ex amici” di Forza Italia, è stato anche un assessore di Totò Cuffaro proprio in quota “berlusconiani”, mentre Lo Monte è stato assessore addirittura nel governo di centrosinistra di Angelo Capodicasa, in quello di centrodestra di Vincenzo Leanza, e annovera anche una parentesi nell’Italia dei valori. Fedelissimo di Lombardo, però, già nel 2006 era candidato nella lista che metteva insieme Mpa e Lega. Non proprio politici di “primo pelo”, insomma, come non lo sono del resto l’attuale deputato regionale Tony Rizzotto, anche lui un “lombardiano” che dal governatore di Grammichele fu “piazzato” anche in una società regionale per poi lasciare il posto alla compagna. E non sono dei novelli politici nemmeno Salvino Caputo e Angelo Attaguile. Il primo berlusconiano di provenienza An, il secondo ex democristiano figlio di un senatore e ministro democristiano anche elemento di vertice del Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, prima della svolta “leghista”.
PALERMO. Ma il nuovo corso della Lega punta proprio a un rinnovamento totale, che provi a partire dal basso. Nel Capoluogo, dove arriva oggi il commissario Stefano Candiani, a svolgere un ruolo da protagonista è un consigliere comunale che ha “rotto” con i 5 Stelle al Comune di Palermo: Igor Gelarda, oggi il nuovo responsabile Enti Locali e organizzativo per Palermo e provincia della Lega. E’ stato proprio lui, come primo atto da nuovo componente, a stilare insieme ad un gruppo di volontari, l’elenco di regole a cui attenersi per entrare a far parte del “nuovo” Carroccio. “Valori e regole che condivido mi hanno spinto e convinto ad aderire al movimento di Salvini – ha detto Gelarda – Come il tema della sicurezza, dello sviluppo del territorio e della legalità”. Lo ha seguito a ruota, prova ne sono le foto sorridenti su Facebook con il “Capitano”, Elio Ficarra, anche lui consigliere a Sala delle Lapidi, ex forzista, eletto alle scorse Amministrative fra le liste a sostegno di Fabrizio Ferrandelli. Passa alla Lega anche Rosi Spadaro, ex candidata alla presidenza della terza circoscrizione con i 5 Stelle. Gelarda sta facendo “proseliti” anche in provincia: a Campofiorito è passata fra le fila di Salvini l’assessore comunale Anna Maniscalco e Vito Chiara, presidente del Consiglio comunale. A Chiusa Sclafani invece, cambio di casacca per il consigliere comunale Pietro Giammalva. A Misilmeri ha aderito alla Lega l’ex poliziotto e consigliere Giusto Lo Franco, a Villabate la giovanissima consigliera Rosaria Semilia. “Ma le novità non finiscono qui – ha sottolineato Gelarda – presto avremo nostri rappresentanti anche a Monreale, Partinico, Ficarazzi e Isola delle femmine. Ho interlocuzioni in corso anche a Giuliana e Alimena dove i sindaci sono passati dalla nostra parte”.
La prossima settimana intanto partirà, con l’allestimento di gazebo in tutta la città, il tesseramento per gli attivisti: “Vogliamo contarci e sapere su chi possiamo contare – ha detto il leghista – naturalmente gli attivisti dovranno sottoscrivere il codice etico e presentare una copia del certificato del Casellario giudiziario rilasciato dalla Procura della Repubblica. Successivamente – ha assicurato il poliziotto – il tesseramento verrà aperto a tutti”.
TRAPANI. In provincia tante trattative sottotraccia con diversi consiglieri comunali che hanno espresso la volontà di aderire al Carroccio. I “pretendenti” vengono vagliati con la massima attenzione dal responsabile organizzativo Bartolo Giglio, già candidato sindaco della Lega alle ultime Amministrative di Trapani. Ed è proprio nel capoluogo che la Lega avrebbe respinto le avance di qualche neo consigliere comunale il cui spostamento verso l’asse della maggioranza a supporto del sindaco Giacomo Tranchida, però, non è piaciuto ai leghisti. A Gibellina, invece, è ormai realtà il passaggio del consigliere comunale Salvatore Tarantolo, che guida un gruppo ben radicato soprattutto nella zona della valle del Belice, mentre circolano alcuni nomi destinati a dare vita alla consulta regionale femminile del Carroccio: la trapanese Doriana Bongiorno, già assessore designato da Giglio e dipendente del ministero della Giustizia, e la marsalese Rosalba Catalano. Su molti possibili ingressi, che dovranno essere compatibili con il codice etico che il Carroccio ha adottato recentemente in Sicilia, sarà decisivo l’incontro con Stefano Candiani che nell’Isola ricopre il ruolo di commissario della Lega. L’uomo forte voluto da Salvini per guidare il lancio del Carroccio siciliano domani tornerà a Palermo e a metà settembre potrebbe invece far tappa proprio a Trapani per seguire da vicino le vicende della provincia. L’obiettivo è quello di evitare le adesioni dell’ultima ora che puntino a salire sull’autobus leghista senza una vera condivisione di idee. Alle vicende trapanesi guarda con interesse anche Livio Marrocco, ex deputato regionale di Pdl e Fli e oggi esponente del movimento Sovranista di Gianni Alemanno. Marrocco resta al fianco dell’ex sindaco di Roma ma il legame con la Lega nato alle ultime Amministrative si è rinsaldato in questi giorni di trattative.
CATANIA. Nella città ai piedi dell’Etna Salvini ha sempre potuto contare sull’assessore comunale Fabio Cantarella, ma il leader leghista non incontra grossi ostacoli a Catania grazie al feeling con il sindaco forzista Salvo Pogliese. Fra i sostenitori anche Alfio Allegra, presidente della sesta circoscrizione di Catania. Anche in provincia il leader del Carroccio ha i suoi rappresentanti, come il sindaco di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà.
MESSINA. E mentre a Ferragosto a Genova si consumava l’immane tragedia del crollo del ponte Morandi, Salvini era a Messina, a creare nuove alleanze e incassare adesioni. L’imbarazzante e involontaria coincidenza ha scatenato l’indignazione sui social, ma ha fruttato alla Lega ben quattro consiglieri comunali: Dino Bramanti, Salvatore Serra, Giovanni Scavello e Giovanni Caruso. Adesioni anche a Giardini Naxos, dove è passato alla Lega il consigliere Giancarlo Lo Turco, che però in una nota precisa: “Non ho cambiato alcuna casacca né posso essere annoverato fra le nuove adesioni. Il sottoscritto ha aderito al Movimento “Noi con Salvini” già dal gennaio 2015, quando ai comizi di “Noi con Salvini” in Sicilia il clima era tutt’altro che favorevole. Sono stato nuovamente rieletto consigliere comunale nel giugno 2015 in una lista civica ma in quota al movimento politico ‘Noi con Salvini'”. Ufficialmente con Salvini anche il consigliere comunale di Milazzo Santi Sarai e il presidente del Consiglio comunale di Catelmola Massimiliano Pizzolo. E ancora, fresco di nomina nell’esecutivo del Carroccio è il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia che sarà il nuovo coordinatore provinciale.
CALTANISSETTA. La Lega si dà una struttura anche nel Nisseno: a ricoprire il delicato ruolo di responsabile degli enti locali per la provincia sarà il consigliere comunale Oscar Aiello. Mentre il responsabile organizzativo sarà il gelese Francesco Spata. Da sempre vicino alla Lega è invece il consigliere di Gela Salvatore Farruggia.
Scatti in avanti e adesioni anche ad Agrigento, dove intanto Salvini potrà contare sulla consigliera comunale Nuccia Palermo, mentre ad Enna, Forza Italia perde un altro pezzo con l’adesione al Carroccio dell’ex deputato Edoardo Leanza. Negli altri comuni al momento sono stati designati solo i responsabili organizzativi: a Siracusa Leandro Impelluso, mentre a Ragusa Luigi Mellilli e Gabriele Amore. Insomma, difficilmente si sarebbe potuto pensare ad una Sicilia a trazione leghista, ma Salvini, l’inedito governo nazionale e la rivoluzione all’interno del partito, ovvero l’abbandono delle tematiche “nordiste”, ha incassato e continua ad incassare consensi in tutto lo Stivale. Persino da quelli che una volta erano i “terroni”.