PALERMO – Un rinnovato reparto di Astanteria all’ospedale Villa Sofia di Palermo, realizzato al primo piano del Padiglione Biondo, e un laboratorio per le malattie genetiche al Cto. Sono state inaugurate questa mattina le due nuove aree ospedaliere nei presidi sanitari del quartiere Resuttana-San Lorenzo.
Si tratta di un importante passo in avanti nell’organizzazione della degenza dei pazienti e della diagnosi delle malattie genetiche. La struttura ospedaliera avrà adesso 16 posti letto aggiuntivi e un hub diagnostico d’eccellenza potenziato con macchinari di ultimissima generazione.
L’inaugurazione
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte numerose autorità, tra cui l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, il direttore generale del Villa Sofia Cervello, Alessandro Mazzara, il direttore sanitario, Maria Lucia Furnari, e il direttore amministrativo, Luigi Guadagnino. Presenti anche le responsabili Tiziana Maniscalchi (Mcau) e Maria Piccione (Uoc genetica medica).
Faraoni: “Sanità in miglioramento”
“La sanità sta correndo velocemente verso il miglioramento della propria organizzazione – ha commentato l’assessore Faraoni -. Dobbiamo rispondere ai bisogni dei cittadini siciliani nella maniera più adeguata, anche attraverso la fruizione di strutture che siano dal punto di vista della qualità e della accoglienza aderenti al loro livello di sensibilità. La sanità siciliana si sta spostando a grandi passi verso la migliore espressione possibile”.
Sulla rete ospedaliera chi si lamenta non dice la verità
“Posso comprendere la posizione di ogni sindaco che vuole assicurare alla propria comunità il migliore livello di assistenza. Coloro che lamentano di non essere stati ascoltati però, secondo me, non riferiscono le cose per come sono andate. Noi abbiamo incontrato tutti i sindaci della Regione – dice l’assessore a margine rispondendo a una domanda sulla mobilitazione di alcuni sindaci del Palermitano, che si sono espressi contro la nuova rete ospedaliera -. I dati che abbiamo trasfuso nella rete – prosegue – sono che sì, abbiamo abbattuto 367 posti, perché ovviamente siamo di fronte ad una riduzione della popolazione, ma accanto a questo abbiamo introdotto 208 posti in più di oncologia, 50 posti in più di malattie infettive, 48 posti in più di malattie dell’apparato respiratorio, 110 posti in più della rete dell’emergenza urgenza. Questi sono posti che sono stati rimodulati e riproposti, ma sono anche posti che sono stati tolti a chi li aveva attivi e non utilizzati”, conclude Faraoni.
Mazzara: “Passo importante”
“Con le due inaugurazioni di oggi completiamo un altro passo importante – ha spiegato il direttore Mazzara -. Stiamo puntando sempre più l’attenzione sulle aree di emergenza. Il paziente ha il diritto di sentirsi trattato in ambiente ospedaliero come se fosse in famiglia”.
