Omicidio Amatuzzo, il marito si difende: "Maria tentò il suicidio"

Omicidio Amatuzzo, il marito si difende: “Maria tentò il suicidio”

La singolare versione di Ernesto Favara oggi in Tribunale
IL PROCESSO
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MARSALA (TP) – Un anno e mezzo prima di essere uccisa con 14 coltellate all’addome a Marinella di Selinunte, Maria Amatuzzo avrebbe tentato di strangolarsi “da sola”.

E’ stata questa, oggi, in Tribunale, a Marsala, la singolare versione del marito, Ernesto Favara, 63 anni, di Castelvetrano, ex pescatore, che il 24 dicembre 2022 è stato arrestato per l’omicidio della moglie.

Favara ha tentato di difendersi così nel processo che davanti al giudice monocratico di Marsala Francesca Maniscalchi lo vede imputato per maltrattamenti familiari, minacce e lesioni personali alla donna.

La denuncia

Nella denuncia da cui è scaturito questo processo, la Amatuzzo (che quando è stata uccisa aveva 29 anni) ha raccontato che la sera del 4 maggio 2021 il marito avrebbe tentato di strangolarla con una corda di nylon all’interno dell’auto con cui era andato a prenderla nella struttura di accoglienza di Partanna (Tp) di cui in quel periodo era ospite.

Favara al pm: “Non sono stato io a tentare di strangolarla”

“Non sono stato a tentare di strangolarla” ha invece sostenuto, oggi, Favara rispondendo alle domande del pm, del suo difensore e dell’avvocato di parte civile.

Secondo la ricostruzione dell’uomo, la moglie avrebbe preso la corda di nylon che lui aveva in auto e se la sarebbe messa attorno al collo. E lui non sarebbe riuscito ad impedirglielo.

Lo scorso 16 marzo, era stata ascoltata una operatrice della struttura di accoglienza di Partanna e aveva dichiarato di quando la Amatuzzo decise di uscire, accettando l’invito del marito a fare un giro in auto, lei tentò di impedirlo, ma non ci riuscì. E che quando, mezz’ora dopo, la donna tornò, aveva segni di strangolamento sul collo e feci e urina addosso.

Subito dopo venne accompagnata al pronto soccorso di Castelvetrano.

Un carabiniere ha, poi, dichiarato che la stessa sera, scattato l’allarme, intorno alle 23.30, fu rintracciato Favara. Nella sua auto venne trovata, e sequestrata, una corda in nylon che appariva già utilizzata.

Nel processo è parte civile il padre di Maria Amatuzzo, assistito dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta.


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